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Chiesa  

L'arcivescovo di Torino: la famiglia il baluardo più sicuro

L'arcivescovo di Torino: la famiglia il baluardo più sicuro

AGD – Non rassegnati, ma intraprendenti. Investire sui giovani, ripartire dalla famiglia. Una cabina di regia per rilanciare la città. Una vera e propria agenda di sviluppo, precisa e puntuale per affrontare la crisi l’ha presentata mons. Cesare Nosiglia durante l’omelia per la festa di San Giovanni, patrono della città.
In un Duomo gremito l’Arcivescovo di Torino ha rimarcato che “la crisi oggi appare così complessa e dura che siamo tentati di rassegnarci al declino economico e al degrado delle relazioni sociali, all’aumento del numero di persone che vivono al disotto della soglia di povertà”. Davanti ad una situazione difficile però ricorda mons. Nosiglia “occorre ripartire dalla fiducia nella fede e nei valori culturali e civici, quelli veri e profondi che fortificano la volontà e riaprono alla speranza”. Da qui alcuni punti concreti su cui muoversi. Da un comune investimento sociale come già un tempo hanno sperimentato i santi sociali. “Da loro – ha detto – dobbiamo imparare a non vivere alla giornata ma a prendere coscienza di quanto è importante pensare e riflettere insieme sul futuro della nostra città e territorio, per non correre il rischio di
disperdere i talenti più preziosi della nostra storia umana e soprattutto il valore irrinunciabile di ogni persona e famiglia”.
Fondamentale è rimettere al centro la famiglia, ha ricordato la prossima settimana sociale del cattolici che si terrà a Torino a metà settembre, che avrà come tema proprio la famiglia.

L'arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglila
L’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglila

“La famiglia, malgrado le gravi difficoltà, – ha detto – rimane il baluardo più sicuro dove le relazioni e l’amicizia possono sostenere anche le prove più dure. La famiglia è il luogo dell’educazione, della cura, della pazienza; è lo spazio del dono gratuito e reciproco, e il «laboratorio» dove si stringono le alleanze fondamentali con lasocietà”.
Con i giovani per il nostro domani. “Se vogliamo costruire futuro, i giovani sono il nostro riferimento obbligato, – ha ricordato ancora una volta. – Verso di essi vanno attivate politiche adeguate a promuovere l’imprenditoria giovanile”.
Infine ha sottolineato che Torino si è sempre fregiata di essere un laboratorio unico e precursore per il Paese intero di nuove dinamiche e soluzioni, tanto in economia quanto in politica. Ha quindi anticipato che “occorre soprattutto una cabina di regia dove si coordina il tutto e si elaborano insieme progetti comuni da perseguire con cura. Se non si scambiano le informazioni, se non si fa sinergia, rischiamo di non valorizzare le risorse che pure esistono. Per questo ho intenzione di promuovere una grande agorà del sociale, un percorso che sfoci in una assemblea generale di tutte le componenti che operano in questo ambito per affrontare con realismo e speranza il domani senza timori e con la valorizzazione di tutti. Un «convenire» che faccia emergere, anche, il significato e il valore di un gran numero di persone che nel silenzio e nel nascondimento sostengono altri con affetto, amicizia, preghiera e vero amore”.

Chiara Genisio

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