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Chiesa  

Religiosi e movimenti: chi va, chi resta e chi arriva

Religiosi e movimenti: chi va, chi resta e chi arriva

Monte Oliveto - CopiaCome i Domenicani che hanno lasciato l’antico e benemerito noviziato di Chieri alle porte di Torino e indirizzato i novizi a Napoli. Tiene il seminario dei Tommasini fondato da san Giuseppe Benedetto Cottolengo, anche se il noviziato quest’anno non hanno avuto nuovi ingressi. Meglio la situazione per i Salesiani.

A Pinerolo, il loro noviziato ha 21 novizi, quattro di loro sono piemontesi e gli altri arrivano da Paesi sparsi per il mondo. Sempre i Salesiani a Torino alla Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana (76 anni di vita) accolgono 86 studenti che hanno già fatto la prima professione, sei sono piemontesi gli altri provengono da 16 nazionalità differenti. 13 seminaristi di cinque nazioni diverse frequentano il Seminario Missionario Diocesano “Redemptoris Mater” a Luserna San Giovanni. Li accomuna una spiritualità nata e ispirata, secondo i fondatori, dal cuore materno della Vergine Maria. Fa capo al Cammino Neocatecumenale che rimanda al carisma di Kiko Arguello, laico. «Compito specifico dei seminari è formare sacerdoti che verranno incardinati nella Diocesi dove vengono inviati», spiega il rettore don Jesus Padilla.

Nel 2002 il vescovo di Pinerolo Pier Giorgio Debernardi ha riconosciuto il Cammino ed è nato il primo nucleo del Seminario Missionario sotto la guida di don Rafael Urzua. Il Seminario ha poi dato i suoi primi frutti con due ordinazioni presbiterali nel 2009. Da allora ne sono succedute altre sei, di cui l’ultima quest’anno. Particolare attenzione alle vocazioni è un punto centrale anche del Rinnovamento nello Spirito Santo, il movimento laicale il cui carisma spazia a 360 gradi nella vita spirituale delle persone che vi aderiscono. La cura pastorale dei giovani è un punto forte del movimento, che con un cammino appositamente preparato per loro possono vivere momenti di intensa spiritualità che va ad interrogarli sulle scelte fondamentali della loro vita compreso l’aspetto vocazionale.

In trent’anni sono stati una cinquantina in Piemonte i giovani che hanno maturato la loro vocazione sacerdotale vivendo l’esperienza nel Rinnovamento. Almeno altrettante ragazze hanno fatto la loro professione religiosa in comunità e congregazioni sia di vita attiva che di clausura. Il compito del Rinnovamento è quello di aiutare questi giovani nelle scelte e nelle difficoltà che incontrano soprattutto agli inizi del loro cammino, per poi affidarli al discernimento degli organi preposti (i seminari diocesani o noviziati). Durante la celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Cesare Nosiglia, presidente della CEP (Conferenza Episcopale Piemontese) lo scorso 2 giugno in occasione della Convocazione Regionale piemontese, l’assemblea ha pregato per due ordinazioni che sarebbero avvenute entro pochi giorni, l’8 giugno di un diacono permanente nella Diocesi di Ivrea e il 15 per l’ordinazione di un presbitero della Diocesi di Torino, vocazioni entrambe maturate nel Rinnovamento dello Spirito Santo.

Quello stesso giorno la Diocesi di Torino ha festeggiato con l’ordinazione di undici sacerdoti, di cui nove del Seminario Maggiore, un salesiano e uno del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME).

 

Fr. Colico (CISM)
Gianfranco Bollero
Ives Coassolo

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