26 Gennaio 2015
Prolusione di Bagnasco al Consiglio permanente: attenzione alle nuove colonizzazioni ideologiche

26 gennaio 2015
Parole di saggezza e di coraggio, quelle pronunciate oggi dal Cardinal Angelo Bagnasco nella prolusione ai lavori del Consiglio permanente della Cei. Saggezza e coraggio sull’Europa (che deve diventare non un progetto “che ruota intorno all’economia, ma intorno alla sacralità della persona umana, dei valori inalienabili…”), sulle violenze a cui sono sottoposti i cristiani in tante parti del mondo (“lasciamo che il sangue dei martiri arrivi fino a noi, da qualunque regione della terra parta”) e sul fondamentalismo islamico che si trova a riempire “il vuoto nichilista dell’Occidente”. Occorre quindi ripartire dai valori, per costruire una cultura di pace e per sconfiggere ogni incubo di terrorismo o di dittatura violenta.
Parole che riguardano anche l’Italia, la crisi economica ed in particolare il problema occupazionale. Difficile descrivere meglio di come fa il cardinale una priorità assoluta di bene comune, per custodirela concretezza dei bisogni della vita quotidiana della persone e delle famiglie, tuttora pesantemente disattesi.
Ma questa attenzione alle povertà materiali non significa dimenticare il rischio delle “nuove colonizzazioni ideologiche… che cercano di distruggere la famiglia”, una preoccupazione che ha segnato anche i lavori del recente Sinodo sulla famiglia. Non una questione giuridica, non una discussione accademica sulle definizioni, ma una vera e propria emergenza di fronte alla quale Bagnasco ribadisce che “la famiglia è il baricentro esistenziale da preservare e l’impegno nella vita sociale è aspetto irrinunciabile della presenza dei cattolici nel nostro Paese”.
Risuona particolarmente urgente l’esplicito riferimento a recenti e controversi progetti proposti nelle scuole italiane sull’identità di genere: “Educare al rispetto di tutti è doveroso, e la scuola lo ha sempre fatto grazie al buon senso e alla retta coscienza dei docenti, ma qui si vuole colonizzare le menti dei bambini e dei ragazzi con una visione antropologica distorta e senza aver prima chiesto e ottenuto l’esplicita autorizzazione dei genitori. L’educazione della gioventù è talmente delicata e preziosa che non ammette ricatti o baratti di nessun tipo”.
Le parole del card. Bagnasco aprono il cuore perché chiamano non solo tutti i credenti, ma tutti gli uomini e le donne di buona volontà ad un rinnovato impegno di dialogo e di testimonianza di bene comune.
Daniele Nardi – Forum delle associazioni familiari
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