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Chiesa  

Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore

Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore

Commento al Vangelo della XIV Domenica del Tempo Ordinario, a cura di Luca Rubin. Domenica 6 luglio 2014

 

“Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore.”
Mt 11,25-30

 

 

Dopo il luminoso e glorioso tempo pasquale e le belle solennità che sono state celebrate… siamo di nuovo al verde! Il verde è il colore liturgico che contraddistingue il tempo ordinario e vuole significare appunto la vita quotidiana; è il colore della speranza, ma anche della vita nuova che il mistero pasquale ha portato nei nostri cuori e nelle nostre comunità cristiane.
La pagina di vangelo che ascoltiamo in questa domenica può essere definita come il libretto delle istruzioni di quando siamo al verde: umiltà giogo e gioia.
Gesù ringrazia il Padre che ha nascosto ad alcuni e rivelato ad altri. I sapienti e i dotti sono accecati dalla loro sapienza, sono pieni di se stessi, vedono solo ciò che vogliono vedere. I piccoli invece, sono come fogli bianchi, puliti, i loro occhi sono pronti ad accogliere quanto gli si pone innanzi, senza pregiudizi né aspettative: i piccoli sono essenzialmente se stessi, né più, né meno! San Paolo fa eco dicendo: “Quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti” (1Cor 1,27). È la logica di Dio, logica nella quale ciascuno di noi fa un enorme fatica ad entrare, tutti presi a dover essere primi, migliori di tutti, intelligenti e spigliati… tranne poi schiantarsi con il proprio limite, e ahinoi, farci male.
Il Signore Gesù, vero Dio e vero uomo, ci indica qual è la dimensione da vivere: essere se stessi, con tutti i nostri pregi e difetti, limiti e difficoltà. Tradotto in una parola: essere umili. È questa la parola chiave che ci fa entrare in questa domenica, una domenica come tante, ma che porta in sé tutta la vita e la gioia di Dio, il quale non teme, come noi, di essere se stesso, ma è mite e umile di cuore, e ci dice di imparare da Lui. È Lui il Maestro e il modello perfetto.
Non basta solo essere se stessi, (sarebbe già una gran cosa): il Signore ci invita a prendere il giogo con Lui. Il giogo, ci dice il dizionario è un “arnese di legno a forma di asta, massiccio e piuttosto pesante, che si pone sul collo di una coppia di buoi, per attaccarli appaiati al carro o all’aratro”: è quello strumento che permette di unire le forze e lavorare insieme… L’invito di Gesù è una grande occasione da prendere al volo: non sei più solo, non sei più sola a tirare la carretta tutti i giorni; anche nei giorni più verdi dell’anno il Signore ti chiede una mano per darti una mano.
E qual è la conclusione? Troverete ristoro per la vostra vita! E quello che cerchiamo disperatamente: un po’ di ristoro… Sia questo il frutto maturo (non più verde) di questa domenica: essere se stessi, insieme a Gesù, vivendo quella gioia che solo il suo giogo può donarci, pur nell’ordinario di ogni giorno.

Buona domenica!

 

giogo

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