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Chiesa  

Più che dimezzato il numero dei matrimoni nelle diocesi piemontesi negli ultimi 15 anni

Più che dimezzato il numero dei matrimoni nelle diocesi piemontesi negli ultimi 15 anni

Inaugurato il nuovo Anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico piemontese Mercoledì 16 febbraio il Tribunale ecclesiastico regionale ha inaugurato il 72° Anno giudiziario.

AGD –Cresce la fragilità anche legata alle varie dipendenze, compreso internet. Le cause di nullità introdotte nel 2010 al Tribunale ecclesiastico piemontese hanno registrato (+ 7%) un lieve aumento, da segnalare però che l’anno precedente era in recessione rispetto al trend dell’ultimo periodo. Le cause di nullità di primo grado sono state 127, quelle di appello (105) sono invece diminuite rispetto all’anno scorso (-15). Anche in sede civile si sta assestando il numero complessivo delle separazioni e dei divorzi, ci si sposa sempre meno ed in età sempre più avanzata (età media per i maschi 35 anni e per le femmine 31). Il numero dei matrimoni celebrati nell’Arcidiocesi di Torino negli ultimi quindici anni si è più che dimezzato, così è anche per le altre diocesi piemontesi. Tra le cause di nullità anche se per poche unità in testa ci sono quelle che si configurano in rapporto all’identità cristiana del matrimonio. Su 285 capi di nullità giudicati 128 appartengono alle simulazioni: 83 hanno ottenuto sentenza affermativa, 45 sono stati respinti. Le simulazioni più ricorrenti sono l’esclusione dell’indissolubilità (56) e dei figli (55). L’anno passato ha segnato due casi limite: due cause la cui vicenda matrimoniale si è conclusa il giorno stesso delle nozze. In crescita anche i casi di natura psicologica: 136 su 285, di cui 50 sono stati respinti. “Abbiamo osservato – ha riferito don Ettore Signorile, vicario giudiziale – anche matrimoni contratti in presenza di gravissime patologie psichiatriche, che andavano sconsigliati a monte. E’ emerso un mondo di gravissime sofferenze (tentativi anticonservativi, raptus, dipendenze dall’alcool, dalle droghe e dal gioco d’azzardo, per non parlare delle nuove dipendenze quali quelle da internet). Sono ferite che nei casi più gravi ci trovano sgomenti ed impreparati”.
Prima della presentazione dei dati ha sottolineato che “la realtà del Tribunale ecclesiastico incuriosisce, coinvolge, provoca reazioni positive o negative: insomma “fa audience”. Non sempre però le esigenze massmediali ne fanno percepire il vero volto: qualche volta, anzi, lo deformano”. In merito alla durata delle cause, nel 2010 si sono conclusi 281 processi tra il primo e il secondo grado, con un significativo incremento della giurisdizione di entrambi i gradi (+55 cause rispetto al 2009). Nel 2008 le cause concluse nei due gradi di giurisdizione erano state 280. “La nuova organizzazione – ha rimarcato Signorile- della distribuzione del lavoro ha accelerato i tempi e ci ha permesso di smaltire non poche pendenze”. E il vicario giudiziale si pone l’obiettivo “affinché almeno il 50% delle cause decise in un anno si avvicini alla tempistica prevista dal codice”. Un aiuto arriverà anche dall’inserimento di un nuovo giudice, il salesiano don Guido Garino.
Nell’ultimo anno il TERP ha deciso 152 cause di nullità, alle quali si devono sommare 5 cause rinunciate o perente e 1 ritirata; di esse 125 sono state le sentenze affermative e 27 sono state quelle negative. L’Ufficio degli Avvocati Patroni Stabili, consulenti messi a disposizione dal Tribunale, a cui si può ricorrere senza spese, ha affrontato 467 colloqui per un ammontare di 209 nuove situazioni matrimoniali esaminate, effettuando evidentemente più incontri di approfondimento. Signorile ha ripreso il tema del costo delle cause , “purtroppo, – ha detto – non solo i mezzi di comunicazione di massa, ma anche internet, diventano spesso cassa di risonanza di luoghi comuni infondati, con una disinformazione sulle procedure e sui costi delle cause di nullità, o, in forme più gravi e subdole, occasione di pubblicità di chi si inventa esperto e consulente, attribuendosi riconoscimenti ecclesiali inesistenti”. La competenza del Tribunale Regionale Piemontese si estende alle 17 Diocesi del Piemonte e della Valle d’Aosta come Tribunale di prima istanza. In quanto Tribunale di Appello giudica le cause matrimoniali provenienti dalle 7 Diocesi della Liguria. L'inaugurazione, martedì 22 febbraio, dei nuovi locali del Tribunale diocesano, in via del Pino (Pinerolo)

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