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Chiesa  

Pinerolo. Dopo quarant'anni gli Oblati hanno riaperto il noviziato

Pinerolo. Dopo quarant'anni gli Oblati hanno riaperto il noviziato

Christian Mauri, 32 anni, di Roma. Fabrizio Crucitti, 33 anni, di Tivoli. Luca Chirizzi, 34, di Venezia. Sono i tre giovani che hanno consentito la riapertura del noviziato nazionale degli Oblati di Maria Vergine a Pinerolo. Padre Sergio Zirattu, 69 anni, originario di Sassari, è il maestro dei novizi ed il superiore della comunità. Dal 2009 al 2015 è stato Rettor Maggiore, nella casa generalizia a Roma, dopo alcuni anni di servizio come Provinciale per l’Italia. Succede, come superiore della comunità religiosa pinerolese, a padre Alan Hall, il quale resta però rettore del santuario Sacro Cuore. Con loro padre Ettore Federizi, mentre il coadiutore Gabriele Dionisi è prossimo alla partenza per Foligno. Spiega padre Zirattu: «L’ultimo anno di apertura del nostro noviziato italiano qui a Pinerolo fu il 1972. Dall’anno seguente e fino al 1985 ci fu un noviziato internazionale a Roma. Poi si è passati a noviziati nazionali, in diverse realtà. La ragione della riapertura odierna va cercata nel fatto che da qualche anno il governo della congregazione ha deciso di valorizzare la casa di Pinerolo (a partire da alcuni importanti interventi di ristrutturazione degli immobili), con l’obiettivo di riappropriarsi del suo ruolo storico in rapporto al carisma. Quella di Pinerolo è la terza casa più antica degli Oblati, ma la più significativa: da un lato custodisce il corpo del nostro fondatore Pio Bruno Lanteri, dall’altro la rinascita della congregazione è avvenuta proprio qui». Infatti, alla fondazione nel 1816 a Carignano seguirono anni difficili (dovuti alla rigidità dell’arcivescovo di Torino, che mal sopportava la nuova impostazione spirituale e pastorale proposta da Lanteri): la congregazione degli Oblati si ricostituì nel 1825 grazie all’appoggio ed al prezioso sostegno da parte di monsignor Giuseppe Rey, allora vescovo di Pinerolo, che permise loro di giungere in città il 7 luglio 1827. Gli Oblati sono chierici e fratelli coadiutori, che si donano totalmente a Dio con voti pubblici. Essi conducono vita fraterna in comunità e si dedicano alla causa evangelica, attuando lo spirito ed il carisma del fondatore. Il fine della congregazione è principalmente quello di attendere alla santificazione dei suoi membri per via dell’imitazione di Gesù Cristo, unitamente all’esempio della Vergine Maria, e di impegnarsi per la redenzione e la santificazione degli uomini, attraverso l’osservanza delle Costituzioni, approvate dall’autorità ecclesiastica. La missione pastorale consiste: nell’impegnarsi per la santificazione del popolo di Dio, principalmente attraverso la guida degli esercizi spirituali e promuovendone la pratica il più possibile, sia in pubblico (sotto forma di missioni popolari) sia in privato; nel contribuire alla formazione del clero, sia nella preparazione agli ordini sacri sia nell’esercizio del ministero; nel divulgare e sostenere le verità della fede cristiana ed i valori morali; nel diffondere buone letture e la dottrina della Chiesa per mezzo della stampa e dei vari strumenti di comunicazione sociale; nel favorire e promuovere l’apostolato della Chiesa in terra di missione; nel curare la formazione e l’animazione del laicato. Ma torniamo al noviziato. Che cos’è? Si tratta del periodo iniziale della formazione dei religiosi (preceduto da un periodo di preparazione, durante il quale si compie un biennio di studi filosofici): ha la durata di un anno. Poi segue la professione religiosa temporanea annuale, per un totale di tre rinnovi (durante i quali si compiono gli studi del triennio teologico per conseguire il Baccalaureato). Dopo di che, si emettono i voti perpetui e si è Oblati per sempre. «La nostra giornata tipo – spiega il maestro dei novizi – è così strutturata: al mattino, tengo io alcune lezioni. Si spazia dalla storia e dalla spiritualità della vita religiosa, al carisma della congregazione degli Oblati, alla formazione umana di base. Inizialmente, nel primo periodo del noviziato, questi incontri sono più intensivi, poi ci si focalizza sull’approfondimento del carisma, approfittando anche della ricchezza della casa nella quale ci troviamo: una biblioteca di oltre sessantamila volumi (con in atto un progetto di risistemazione dei locali e di progettazione di una aspetto museale, che richiede la ristrutturazione della parte antica). Al pomeriggio studio individuale, mansioni varie in comunità e sport (è stata allestita una piccola ma attrezzata palestra). Sono previste anche attività pastorali esterne, come la collaborazione con la parrocchia della Cattedrale o il servizio in un istituto per anziani. La vita liturgica e di preghiera segue in toto quella del santuario: a questa si aggiungono dei momenti di preghiera e riflessione specifici per i novizi (che, durante l’anno di noviziato, devono fare il cosiddetto “mese ignaziano”)». Christian, musicista (suona la batteria) semi-professionista, ha incrociato il carisma di padre Lanteri attraverso l’amicizia con un sacerdote Oblato, cappellano dell’Università di Roma Tor Vergata (dove Christian studiava Storia). Degli Oblati lo colpivano «la fila che avevano davanti ai confessionali e la loro bravura nel predicare dall’ambone». Amante della montagna, non potrà che amare le nostre valli. Fabrizio, che ha alternato diverse esperienze lavorative, frequentava il santuario di San Vittorino a Roma, retto proprio dagli Oblati. Apprezza tantissimo il fatto di poter svolgere il noviziato in una struttura così bella. Luca, ex titolare di un’azienda informatica, dopo una breve esperienza in un seminario diocesano, si è imbattuto casualmente in una biografia di Felice Prinetti, cofondatore della congregazione. È rimasto colpito dalla bellezza delle chiese presenti nella città di Pinerolo. Padre Zirattu è animato dalla forte speranza che «possano arrivare altri giovani. Abbiamo vissuto un periodo esteso di crisi vocazionale. Questo re-inizio va fatto coincidere con il momento in cui qui in santuario ha preso avvio alcuni anni fa, su richiesta del vescovo monsignor Debernardi, l’adorazione eucaristica ogni giorno feriale, con la speciale intenzione di pregare per le vocazioni sacerdotali della Diocesi».

Vincenzo Parisi

Da sinistra: padre Alan Hall, padre Sergio Zirattu e i tre novizi
Da sinistra: padre Alan Hall, padre Sergio Zirattu e i tre novizi

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