20 Novembre 2014
Pinerolo. Don Bosco 2015: lavori in corso
«Il bicentenario della nascita di don Bosco ci lancia tutti in un cammino di fedeltà a quella stessa chiamata che egli sentì, ascoltò e che tradusse in vita. Un anno in cui la festa per quel dono che è don Bosco per la Chiesa e per la sua Famiglia non ci lascerà centrati in noi stessi, autoreferenziali e autocompiaciuti, ma ci lancerà, con maggior forza se possibile, verso la missione. Si tratta di un anno di festa, in cui siamo invitati a vivere ed esprimere la nostra celebrazione come vera Famiglia». Queste le parole con le quali don Ángel Fernández Artime, argentino, Rettor Maggiore della Società di San Francesco di Sales (Salesiani), ha voluto presentare l’importante ricorrenza storica che segnerà l’anno 2015 per la famiglia religiosa fondata da Giovanni Bosco: il 16 agosto, infatti, saranno duecento anno esatti dalla nascita del santo. Il senso dell’evento è così spiegato dal vicario del Rettor Maggiore, don Francesco Cereda: «L’anno bicentenario ci offre l’opportunità di rafforzare la famiglia salesiana dal punto di vista spirituale e apostolico ma anche di dare visibilità a questo grande movimento suscitato da don Bosco. Sarà interessante rilevare le sfide, le problematiche, le necessità, le aspettative dei giovani di allora e confrontarle con quelle attuali per dare, non le risposte di don Bosco, ma le nostre orientate su quel modello. La nostra intenzione è accogliere e comunicare la grandezza del carisma di don Bosco, che non appartiene solo al mondo salesiano ma a tutta la Chiesa e alla società». Nel cammino remoto di preparazione è ovviamente coinvolta anche la comunità salesiana pinerolese: nella fattispecie, il noviziato di Monte Oliveto e la parrocchia Spirito Santo, con l’annesso oratorio. Don Mario Fissore, vice-parroco e incaricato dell’oratorio, nonché docente presso la sede torinese dell’Università Pontificia Salesiana, afferma: «Più che un evento, il bicentenario della nascita di don Bosco vuole essere una nuova scommessa pastorale sulla gioventù e sulle sue risorse, sulla sua intrinseca disponibilità al Vangelo. Giovani e santità sono parole da coniugare assieme, questa è l’eredità più bella lasciataci dal nostro santo fondatore, che noi adulti dobbiamo riscoprire. Fare pastorale giovanile significa portare Gesù ai giovani con i giovani, non pensarli solamente come destinatari, ma come protagonisti dell’evangelizzazione dei loro pari e degli adulti stessi. Il cammino di santità del giovane corre di pari passo a quello dell’adulto che l’accompagna: non scommettere più sul valore del Vangelo e sulla sua bellezza anche per le nuove generazioni, significa da parte nostra non accogliere il Vangelo stesso. Il bicentenario sarà solennizzato a Torino con l’Ostensione della Sindone e con la visita di Papa Francesco. Uno degli slogan scelti è “Educare nel segno di un amore più grande”, a significare come l’amore del Cristo crocifisso risorto, di cui la Sindone è verosimile testimonianza, motiva e sostiene l’amore dei santi, così come don Bosco ha mostrato nella sua dedizione, fino all’ultimo respiro, per i giovani». Entrando nel concreto della macchina organizzativa, «lo scorso 11 ottobre c’è stato un convegno di pastorale giovanile a Torino: interessante sguardo sulla condizione giovanile (come i giovani ci vedono e su come coniugare educazione e Vangelo), nonché sulla prospettive pastorali degli oratori, intesi come ambienti di comunità ecclesiale. Venerdì 30 gennaio si terrà a Pinerolo, organizzata dall’Ufficio diocesano di Pastorale Giovanile, una tavola rotonda su identità e significatività pastorale dell’oratorio oggi; uno dei relatori dovrebbe essere don Luca Ramello, direttore dell’Ufficio di Pastorale Giovanile della Diocesi di Torino e docente presso le Facoltà Teologiche cittadine (Polo Teologico Torinese e Università Pontificia Salesiana)». Ma le iniziative in cantiere nella nostra Diocesi non si fermano qui: «Abbiamo messo in programma – prosegue don Fissore – tre giornate di ritiro spirituale, destinate a ragazzi delle medie; l’idea è nata da una semplice condivisione con catechiste di più parrocchie, sulla difficoltà di organizzare momenti di formazione spirituale in vista della Pasqua. Inoltre, saranno proposti un pellegrinaggio diocesano a Torino per la visita alla Sindone e, forse, anche uno sui luoghi di don Bosco».
Per informazioni, notizie e approfondimenti: www.bicentenario.donboscoitalia.it; www.salesianipinerolo.it
Vincenzo Parisi
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