6 Luglio 2021
Papa Francesco operato al colon. A settembre andrà in Ungheria e Slovacchia

Aveva appena annunciato all’Angelus di domenica 4 luglio 2021 che in settembre andrà a Budapest a concludere il Congresso Eucaristico internazionale e che visiterà la Slovacchia, e Papa Francesco – 85 anni il prossimo 17 dicembre – alle 19 è stato ricoverato al «Policlinico Gemelli» di Roma e operato al colon. Le condizioni sono buone e dovrebbe rimanere in ospedale 7 giorni.

«A Dio piacendo», su invito delle autorità civili e delle Conferenze episcopali, domenica 12 settembre Francesco sarà a Budapest per la Messa conclusiva del 52° Congresso Eucaristico internazionale e dal 12 al 15 settembre sarà in Slovacchia nelle città di Bratislava, Prešov, Košice e Šaštin. La pandemia aveva costretto a rinviare il Congresso Eucaristico al settembre di quest’anno. Tempo di agende «ripensate» e dei grandi eventi spostati a tempi migliori. Dopo lo slittamento al 2022 della Giornata mondiale della gioventù di Lisbona e dell’Incontro mondiale delle famiglie di Roma, non aveva fatto eccezione il Congresso Eucaristico internazionale, «occasione – spiega l’arcivescovo Piero Marini, presidente del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici internazionali – per confermare la fede dei credenti, ricostruire l’identità della comunità cristiana mediante una nuova evangelizzazione, approfondire la comunione con Cristo e con i fratelli, lavorare alla riconciliazione fra i popoli. E anche per rinsaldare il dialogo tra i cristiani, nella certezza che sono più le cose che ci uniscono di quelle che dividono». Papa Francesco, il 15 dicembre 2019, aveva detto: «I Congressi Eucaristici, da più di un secolo, ricordano che al centro della vita della Chiesa c’è l’Eucaristia». Il tema del 52° Congresso sarà «Sono in te tutte le mie sorgenti» (Salmo 87,7).

Circa tre ore di intervento, fra il riserbo più stretto e l’apprensione di molti nel mondo, del prof. Sergio Alfieri e del suo il gruppo dell’Unità operativa complessa di Chirurgia digestiva e il ritorno in reparto per la degenza. In pochi minuti la notizia del ricovero del Papa fa il giro del mondo. Nel piazzale fuori dal «Policlinico Gemelli» decine di troupe televisive anche straniere, spostate poi in uno spiazzo erboso con vista sulle otto finestre bianco latte con le tapparelle abbassate delle stanze di Francesco, le medesime da cui Papa Wojtyla recitava l’Angelus durante i suoi molteplici ricoveri. All’interno dell’ospedale agenti in borghese dell’Ispettorato di PS e della Gendarmeria vaticana a caccia di intrusi nei corridoi e nei saloni. Inaccessibile il decimo piano, ma senza troppi patemi d’animo: nella cappella si prega per il Papa, altri sul piazzale, ricordando che due domeniche fa aveva chiesto ai fedeli di pregare per lui «con un’intensità particolare». Bergoglio ha voluto che tutto avvenisse nel più stretto riserbo.
A Francesco i messaggi delle più alte cariche del Paese e dall’estero, come quello affettuoso da Parigi del capo dello Stato Sergio Mattarella: «Da me e da tutti gli italiani auguri di pronta guarigione». Come da Mario Draghi. Nel messaggio a nome dei vescovi e della Chiesa italiana, il cardinale presidente della Conferenza episcopale Gualtiero Bassetti assicura preghiere «per la sua salute», affida «al Signore i medici e tutto il personale sanitario che, con passione e amore, si stanno prendendo cura di lei e di tutti i pazienti e gli ammalati» e conclude: «Anche in questa occasione ci ha insegnato come affrontare la sofferenza. Lo sguardo rivolto agli impegni dei prossimi mesi (il viaggio in Ungheria e in Slovacchia a settembre) e il sorriso abituale dalla finestra del Palazzo Apostolico, con cui ci dà appuntamento ogni domenica, sono una grande testimonianza. Non bisogna mai cedere allo sconforto anche nelle ore della fatica più dura. Grazie, padre santo!»

Sono sette, salvo complicazioni, i giorni di ricovero al «Policlinico Gemelli», in quello che scherzosamente Giovanni Paolo II chiamò «il Vaticano III». Spiega Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede: «Papa Francesco è in buone condizioni generali, vigile e in respiro spontaneo. L’intervento chirurgico per la stenosi diverticolare effettuato nella serata del 4 luglio ha comportato una emicolectomia sinistra e ha avuto una durata di circa 3 ore. Si prevede una degenza di circa 7 giorni salvo complicazioni».
Pier Giuseppe Accornero
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