6 Ottobre 2015
Ottobre missionario: il 15 l'incontro con il teologo Moscatelli, il 16 la veglia nella chiesa San Rocco

6 ottobre 2015
Un po’ di grammatica
“La missione non è proselitismo o mera strategia; la missione fa parte della “grammatica” della fede.” Sono le parole di Papa Francesco contenute nel messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale del 18 ottobre prossimo.
Per approfondire questa “grammatica” alcuni membri del Centro Missionario Diocesano hanno partecipato agli Incontri di Spiritualità Missionaria ad Assisi, tenuti alla fine di agosto, ed incentrati sul tema dell’ottobre missionario “Dalla parte dei poveri – Condivisione e profezia del Regno”.
Padre Alberto Maggi, biblista, ha presentato la chiave di lettura delle beatitudini, spiegando che la beatitudine non si riferisce mai alla condizione, è sempre nel secondo termine. Dobbiamo cioè leggere così: gli afflitti beati perche? Perché saranno consolati. La beatitudine non consiste nell’essere afflitti, ma nel fatto di essere consolati. E beati i poveri in spirito significa forse che Dio vuole la miseria? Oppure le persone non molto intelligenti? Assolutamente no. È invece l’invito alle persone che scelgono volontariamente di entrare nella condizione di povertà per prendersi cura di coloro dei quali nessuno si occupa. Tradotto nella nostra cultura: abbassate il vostro livello di vita per permettere a quelli che lo hanno troppo basso di innalzarlo.
Da tutti è stata indicata come urgenza inderogabile la denuncia delle cause della povertà, la sensibilizzazione a stili di vita sobri e attenti all’altro, la necessità di combattere gli sprechi.
Collegata in video suor Chiara delle Clarisse del Monastero di Sant’Agnese ha svolto la relazione “Vivere la beatitudine della povertà”.
Luca Moscatelli, teologo della Diocesi di Milano, ha aperto ogni giorno i lavori con una lectio particolare: Io sono con gli oppressi e gli umiliati (Isaia 57); Non potete servire Dio e la ricchezza (Luca 16, 10-13); Ecco sto alla porta e busso (Apocalisse 3, 14-22); Non vi sarà alcun bisogno in mezzo a voi (Deuteronomio 15, 1-11). Il commento alle letture bibliche – brillante e aderente alle situazioni della vita odierna – ha evidenziato l’amore e la misericordia di Dio.
Alla grammatica segue la pratica
A neanche due settimane dalla chiusura delle Giornate di Assisi, un altro incontro dedicato alla missione. A Fiuggi si sono riuniti nell’8° Convegno Nazionale i direttori e collaboratori dei Centri Missionari Diocesani. Il titolo “Abitare la strada – Dalla parte dei poveri”, con gli obiettivi di ricercare “i mezzi necessari per avanzare nel cammino di una conversione pastorale e missionaria” (Evangelii Gaudium, n.25); riconoscere i poveri come “i compagni di viaggio di una chiesa in uscita” (Papa Francesco ai partecipanti al Convegno Missionario Nazionale di Sacrofano, 22 novembre 2014); valorizzare il Centro Missionario Diocesano come strumento di consapevolezza della Chiesa particolare nell’impegno di evangelizzazione.
La relazione “Dalla parte dei poveri nel contesto della globalizzazione” di Lucio Caracciolo, Direttore di Limes, ha aperto i lavori e illustrato la complessa situazione geo-politica del mondo di oggi, ponendo in evidenza le ragioni dei flussi migratori.
Erano presenti don Stefano Nastasi, parroco di Lampedusa, terra di frontiera; suor Geneviéve Jeanningros delle Piccole Sorelle di Gesù, che vive da 35 anni con i giostrai di Roma; i coniugi Giovanni e Chiara Balestrieri, che, con tre figlie piccole, hanno vissuto una lunga missione in Perù ed ora abitano in una parrocchia di periferia della diocesi di Milano senza parroco; don Mario Vanin della diocesi di Treviso che si prende cura di un gruppo di persone con disagi mentali. Con i loro racconti hanno testiminiato come è possibile essere evangelizzati dai poveri.
Un’intera giornata dedicata ai laboratori ha portato piccoli gruppi di una ventina di persone a confrontarsi su molti temi importanti: dal fascino del Vangelo ai doni della fede, dalla conversione missionaria della pastorale al centro missionario come laboratorio e luogo di comunione. E comunione, condivisione, accoglienza, partecipazione, rete, alleanza sono state alcune tra le più ricorrenti parole chiave indicate nei laboratori.
La presenza costante durante tutta la durata del convegno di Monsignor Francesco Breschi, vescovo di Bergamo e presidente della Commissione episcopale per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le chiese, ha dato ai 280 partecipanti – salutati ad uno ad uno al termine dei lavori – coraggio e fiducia per portare i frutti maturati nell’esperienza di Fiuggi in ciascuna diocesi.
Ottobre è tempo di missione: 5 settimane di riflessione, carità e preghiera
Con domenica 27 settembre è iniziata la settimana dedicata alla contemplazione, a cui seguono quelle dedicate a vocazione (da domenica 4 ottobre), responsabilità (11-17 ottobre), carità dal 18 ottobre – 89° Giornata Missionaria Mondiale – al 24, ed infine dal 25 al 31 la settimana del ringraziamento. Un mese, all’inizio dell’anno pastorale, che ci ricorda, con le parole di Papa Francesco, che “la passione del missionario è il Vangelo”. Un mese durante il quale vedremo le chiese della nostra diocesi con i “segni” della missionarietà.
Il 18 ottobre, che cade nella settimana della carità, ha una grande importanza per le missioni: le risorse a disposizione della Chiesa consentono l’evangelizzazione e la possibilità di sostenere tante opere sociali per dare dignità ai fratelli che vivono in diverse parti del mondo in condizioni di miseria. Si provvede, attraverso le missioni, a fornire cibo, istruzione, assistenza sanitaria; vengono accompagnate molte persone in difficoltà con la vicinaza e la fraternità. Opere di misericordia corporali e spirituali, che ci fanno riflettere nell’imminenza dell’anno giubilare della Misericordia. Ma non devono essere dimenticate la preghiera – scopo fondamentale delle veglie missionarie – e l’impegno per la costante testimonianza di vita evangelica.
Guerre, dittature, fame e miseria costringono gli abitanti di tante zone della terra a lasciare le loro case per cercare la sopravvivenza. Affrontano viaggi pericolosissimi, lunghi, molto costosi e senza certezze per raggiungere l’Europa che li respinge. Se avessero una speranza di vivere da “uomini”, non sarebbero migranti e resterebbero nelle loro case, tra i loro affetti, ove è facile capire il linguaggio, i comportamenti, mantenere le radici e le tradizioni.
La fine delle guerre, la distribuzione equa delle ricchezze del pianeta, la fine dello sfruttamento di tanti popoli porrebbero la fine anche alle migrazioni di massa, evitando tante vittime innocenti. Oggi dobbiamo accogliere chi chiede il nostro aiuto: è nostro dovere l’accoglienza.
Appuntamenti in diocesi
Le iniziative diocesane per il mese missionario sono già iniziate il 1 ottobre, nel giorno della memoria di Santa Teresa del Bambin Gesù, Patrona delle missioni, con una celebrazione per le religiose presso la chiesa del Monastero della Visitazione, particolarmente significativa nell’Anno della Vita Consacrata.
Seguirà giovedì 15 ottobre alle ore 21, presso la sala del Seminario, via Trieste 42, una relazione di Luca Moscatelli, teologo ed allievo del Cardinal Carlo Maria Martini, sul tema “Dalla parte dei poveri”. E venerdì 16 ottobre dalle ore 21 alle 22:15 presso la chiesa di San Rocco si terrà la Veglia Missionaria Diocesana in collaborazione con il Centro Missionario, la Pastorale della Famiglia e la Pastorale Giovanile, che animerà la celebrazione con musiche e canti.
Lucy e Francesco Pagani
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