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Chiesa  

Ora di Religione: il coraggio di una scelta che vale

Ora di Religione: il coraggio di una scelta che vale

Lo scorso 16 gennaio è stato pubblicato il messaggio della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana in vista delle iscrizioni all’ora di Religione Cattolica per il prossimo anno scolastico 2024-2025 (la cui scadenza è sabato 10 febbraio). Secondo la vigente normativa «la scelta operata su richiesta dell’autorità scolastica all’atto dell’iscrizione ha effetto per l’intero anno scolastico cui si riferisce e per i successivi anni di corso nei casi in cui è prevista l’iscrizione d’ufficio, fermo restando, anche nelle modalità di applicazione, il diritto di scegliere ogni anno se avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica».

I responsabili del nostro Ufficio Scuola diocesano – Walter Gambarotto (direttore), Maria Luisa Demarchi e Vincenzo Parisi (IRC scuola secondaria), Marella Berger e Giuseppe Pepe (IRC scuola dell’infanzia e primaria) – affermano che l’ora di Religione «è una proposta di tipo culturale, che non va confusa (come purtroppo a volte avviene, specialmente nella scuola primaria e media) con il catechismo svolto in parrocchia. A scuola, le lezioni trattano di cultura religiosa in generale, quindi possono tranquillamente parteciparvi bambini e ragazzi di provenienze e credenze differenti, per conoscere o approfondire la tradizione cattolica del Paese in cui vivono, in una prospettiva ecumenica (dialogo con le altre confessioni cristiane) ed interreligiosa».

Per gli studenti più grandi, delle superiori, l’ora di IRC «rappresenta indubbiamente una preziosa opportunità per confrontarsi sui grandi temi della vita tra di loro e con un adulto preparato ad ascoltarli e soprattutto ad accoglierli con i loro dubbi». Non da ultimo, un elemento significativo è il rapporto tra i docenti di Religione ed i genitori: «questi ultimi spesso, nel corso dei colloqui personali, si soffermano sugli aspetti educativi della crescita dei loro figli. E, da credenti, possono anche sentirsi rincuorati dalla figura di un insegnante con cui si condividono i medesimi valori».

Riportiamo, qui di seguito, il testo integrale del messaggio della Presidenza della CEI.

 

Cari studenti e cari genitori,

nelle prossime settimane si svolgeranno le iscrizioni al primo anno dei diversi ordini e gradi di scuola. In questa occasione, dovrà essere effettuata anche la scelta se avvalersi o meno dell’insegnamento della religione cattolica (IRC). Vi invitiamo a considerarla una preziosa opportunità formativa, che arricchisce il percorso scolastico promuovendo la conoscenza delle radici e dei valori cristiani della cultura italiana.

Sono trascorsi quasi quarant’anni da quando, con l’Accordo di revisione del Concordato del 1984 e la successiva Legge di ratifica del 1985, l’insegnamento della religione ha assunto il profilo attuale: quello di una disciplina scolastica aperta, aggiornata dal punto di vista pedagogico e didattico, adeguata all’oggi, attenta ai bisogni educativi delle persone e condotta nel rispetto più assoluto della libertà di coscienza di ognuno. Un valido momento di studio e di dialogo, fatto proprio ogni anno dalla stragrande maggioranza di studenti e di famiglie.

L’ampia partecipazione attesta la qualità formativa di tale insegnamento e, allo stesso tempo, richiama a una responsabilità e a un’attenzione da parte di tutti; la relazione che si instaura fra insegnanti e alunni fa sì che si possano intercettare tematiche culturali ed esistenziali altrimenti non trattate a scuola. In un momento come l’attuale in cui si moltiplicano, da parte dei ragazzi, le domande di ascolto e di vicinanza, l’“alleanza educativa” tra Chiesa e scuola su cui si fonda l’Irc si rivela una risorsa assai preziosa.

A renderla possibile ed efficace sono in primo luogo i docenti di religione, di cui riconosciamo la preparazione e la disponibilità e ai quali vogliamo esprimere gratitudine e sostegno.

Un pensiero particolare va ai giovani chiamati per la prima volta a scegliere personalmente l’insegnamento della religione cattolica.

Cari ragazzi, ci rivolgiamo a voi attingendo alle parole rivolte da papa Francesco a migliaia di vostri coetanei l’estate scorsa durante la Giornata mondiale della gioventù a Lisbona. Voi, cari studenti, “pellegrini del sapere”, cosa volete vedere realizzato nella vostra vita e nel mondo? Quali cambiamenti, quali trasformazioni? E in che modo l’esperienza che fate a scuola può contribuirvi? Cercate e rischiate! Abbiate il coraggio di sostituire le paure con i sogni! Noi abbiamo fiducia in voi.

Possa l’Irc, con il contributo di tutti, sostenere le vostre famiglie nel compito educativo e accompagnare ciascuno di voi nell’avventura della scuola e della vita.

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