13 Marzo 2012
Ora di religione: c’è chi dice no
Ufficiali i dati relativi agli istituti scolastici presenti nella nostra diocesi Sono giunti in redazione i dati relativi all’Insegnamento della Religione Cattolica nella nostra diocesi nell’anno scolastico 2011/2012.
Premettiamo che vengono tenuti in conto solamente i dati riguardanti gli alunni avvalentisi IRC che frequentano le scuole statali, in quanto in quelle paritarie cattoliche, per ovvie ragioni, la percentuale sfiora il 100%. Circa la scuola dell’infanzia, la percentuale di bambini avvalentisi è abbastanza elevata (74,1%). Picchi: in positivo, il quarto circolo didattico di Pinerolo (87,6%); in negativo, Torre Pellice (13,6%). Nella scuola primaria (ex elementare) il dato generale degli avvalentisi scende al 69,6%. Spicca il quarto circolo di Pinerolo con 88,7% e, in negativo, nuovamente Torre Pellice con il 6,4%. I responsabili dell’Ufficio diocesano Scuola (dell’infanzia e primaria) ci tengono a rimarcare che «la percentuale degli avvalentesi di Religione Cattolica negli Istituti Comprensivi di Villar Perosa, Perosa Argentina, Luserna San Giovanni e Torre Pellice risulta decisamente inferiore a quella del resto della diocesi, che varia dal 76,9% all’87,6% nella scuola statale dell’infanzia e dal 77,8% al 90% nella scuola statale primaria.
Passiamo alla scuola secondaria. Il totale della diocesi parla di 3446 studenti avvalentisi su 8314. Nella secondaria di primo grado (ex scuola media) il numero di avvalentisi (1373) supera di poco quello dei non avvalentisi (1225), con una percentuale del 52,8%. Sopra la media i dati di Bricherasio (196 avvalentisi su 231, contando anche Bibiana) e Perosa Argentina (130 su 191, contando anche Fenestrelle e Perrero). In quella secondaria di secondo grado, la quota generale di studenti avvalentisi scende ancora (39,7%). In particolare, nei licei (840 avvalentisi e 1770 non avvalentisi) e negli istituti tecnici (554 avvalentisi e 980 non avvalentisi) i non avvalentisi sono in netta maggioranza (circa il doppio) rispetto agli avvalentisi. Guardando i dati relativi ai singoli istituti, è assai difficile (a differenza degli ordini e dei gradi precedentemente considerati) parlare di scuole “virtuose” o meno, dato che la bassa percentuale di avvalentisi riguarda in maniera pressoché identica tutte. Il professor Antonio Denanni, referente della diocesi di Pinerolo per l’Insegnamento della Religione Cattolica (scuole secondarie di primo e secondo grado) commenta i dati affermando che «la capacità didattica dell’insegnante pesa per circa il 10% sulla scelta da parte degli studenti di avvalersi o meno dell’ora di Religione; il fatto che alle superiori diminuiscano gli iscritti dipende dal cambiamento generale delle circostanze culturali. L’ora scolastica di Religione Cattolica in futuro andrà ripensata, in un orizzonte multiconfessionale e multiculturale, che non presenta più una netta maggioranza di giovani cattolici, come (forse) accadeva in passato».
Don Giraudo: è la formazione che fa la differenza
Da parecchi anni il canonico Giovanni Giraudo segue con passione gli insegnanti di religione cattolica per le scuole materne e primarie. A lui abbiamo chiesto un commento sui dati degli avvalentisi nell’anno scolastico 2011-2012.
Quali sono i motivi che spingono le famiglie ad iscrivere i figli all’ora di Religione Cattolica?
Direi la sostanziale permanenza di un certo attaccamento (almeno formale) delle famiglie alla tradizione culturale e religiosa del cattolicesimo. Influisce anche il fatto che la maggioranza dei bambini frequenta parrocchie ed oratori e si prepara per la Prima Comunione.
Quali le motivazioni – a suo avviso – di quanti non si avvalgono?
Per lo più la provenienza da paesi europei o extraeuropei con diverse tradizioni religiose (Islam – Cina) o la forte presenza protestante (valdese – metodista) negli istituti comprensivi di Luserna San Giovanni, Torre Pellice, Villar Perosa e Perosa Argentina. Per pochi la scelta è dettata da un’opposizione di principio.
Rispetto agli anni precedenti aumentano o diminuiscono gli iscritti? E per il futuro quali sono le prospettive?
Il numero di iscritti è sostanzialmente stabile. Per il futuro, nella scuola dell’infanzia e nella primaria non si prevedono particolari problemi.
Quale ruolo gioca la preparazione e la capacità di coinvolgimento dell’insegnante?
Il ruolo dell’insegnante è certamente determinante sotto tutti gli aspetti; ad esempio: creare un ambiente educativo sereno nella classe per far vivere ed interiorizzare le proposte educative presentate ai bambini, facendoli così sentire protagonisti del loro sapere; consentire lo sviluppo di dinamiche relazionali e cooperative tra i bambini, dove ognuno trovi la sua possibilità di espressione; stimolare la creatività e la progettualità sperimentando molteplici linguaggi espressivi, per favorire un avvicinamento graduale e sistematico ai saperi essenziali dell’IRC, secondo il principio dell’apprendere divertendosi. La partecipazione ad attività di formazione e aggiornamento è intesa come diritto del docente in quanto funzionale alla piena realizzazione e allo sviluppo della sua professionalità ma soprattutto la formazione culturale e personale di un insegnante costituisce per lui un impegno professionale, perché “non si finisce mai di imparare”.
Patrizio Righero
La parola agli studenti
Sarebbe bene attualizzare
L’ora di Religione Cattolica è ordinaria: si svolge allo stesso modo di una qualsiasi altra ora di scuola. Quello che noi ragazzi ci aspettiamo è invece un’ora in cui al primo posto ci siano il dialogo e il confronto, in cui ciascuno possa far maturare il proprio parere su tematiche quotidiane, per rendere l’apprendimento meno pesante, ma pur sempre costruttivo. Bello sarebbe riuscire ad integrale l’insegnamento con tematiche attuali, di cronaca quotidiana, riflettendo sul ruolo della Chiesa nel mondo che ci circonda.
Elisabetta, IV liceo
Un’ora di condivisione
Condivisione, rispetto, ascolto: sono questi i presupposti per vivere bene in una società sempre più ottusa e indifferente alle esigenze altrui. L’istruzione in questo ambito è innanzi tutto compito dei genitori che devono seguire i loro figli sin da piccoli, ma è necessario che anche la scuola si mobiliti al fin di educare, per quanto possibile, i giovani su queste tematiche. L’ora di Religione Cattolica, oltre ad affrontare temi riguardanti la religione appunto, è un ottimo servizio utile a tale scopo. Dall’anno scorso è possibile scegliere se frequentare o meno questa lezione; la libertà ha ridotto notevolmente il numero di studenti che seguono religione, ciò ha permesso delle conversazioni molto più aperte tra insegnante e studente il che è assai vantaggioso per una serie di motivi. Anzi tutto la lezione si fa più interessante e gli alunni, essendo molto partecipi alle discussioni, fanno alcuni interventi utili anche per i loro compagni. In secondo luogo gli studenti sanno di poter contare sul sostegno del loro insegnante in ogni evenienza e chiedere aiuto ad un professore con cui si ha un dialogo aperto e sereno è più semplice rispetto che con un docente del quale si sa appena il nome. Religione è un’ora di insegnamento alla vita, un’ora di condivisione di idee, che aiuta a sapersi comportare nelle diverse occasioni. I temi sono vari: amicizia, amore, felicità, ma anche dolore, angoscia, paura. Soprattutto al liceo, ove sono molto diffusi alcuni problemi comuni che solitamente colpiscono gli adolescenti, l’ora di religione è da mettere alla pari rispetto le altre materie perché se alcuni precetti possono essere insegnati mediante i libri e lo studio, vi sono argomenti allo stesso modo importanti che vanno affrontati comunicando e aprendosi verso gli altri.
Martina, II liceo
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