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Chiesa  

Ok, Gesù!

Ok, Gesù!

Commento al Vangelo domenicale a cura di Luca Rubin. Domenica 5 luglio 2015

Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria. (Mc 6,1-6)

Ma chi è quello? Ah sì, il figlio di Giuseppe, è mio vicino di casa, una famiglia un po’ strana… ma che sta dicendo? Boh non ci capisco niente, e poi sono troppo indaffarato a fare domande! Chi è di dov’è cosa fa, perché lo fa, ma cosa vuole, ma perché… Non sembra la colonna sonora della nostra vita? Siamo presi in un vortice di domande senza attendere risposte, in una compulsività che ci sfibra. Il vangelo di oggi è una fotografia di come svolgiamo le nostre giornate: non ci fermiamo mai ad ascoltare, e se il testimonial della pubblicità è un personaggio famoso – vuoi mettere! – è sicuramente un prodotto di qualità. Gesù fa la stessa fine: non è ascoltato, parla da solo, anzi, la sua voce è coperta dai pettegolezzi. Erano scandalizzati di Lui! Scandalo in greco significa inciampo, fastidio: Gesù dà fastidio a chi vuole fare di testa propria, a chi non mette l’Amore al primo posto, ma il tornaconto personale. Il suo insegnamento è proprio quello di amare Dio e amare il prossimo. Gesù resta meravigliato di questa chiusura, di questa profonda incredulità; ci rimane male, perché non cerca applausi e onorificenze, solo desidera il meglio per ognuno. Va allora dai malati, da chi ha coscienza di esserlo, da chi non si vergogna di avere bisogno. Davanti alla proposta di Dio non si può rimanere indifferenti: o l’accogli, e questo ti trasforma la vita, ti espropria da te stesso, ti rende strumento e presenza del suo amore, oppure lo rifiuti, divenendo tremendamente meschino ed egoista, incapace persino di un sorriso. Fermiamo le mille domande e gli sterili pettegolezzi, accogliamo chi dà tutto se stesso per la nostra gioia, e sorridendo, con le braccia spalancate diciamo: ok Gesù, ci sto, costi quel che costi.

Buona domenica!

Luca Rubin

jesus

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