11 Febbraio 2016
Monsignor Guido Fiandino non è più vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di Torino

11 febbraio 2015
Papa Francesco ha accettato la rinuncia all’ufficio di Ausiliare dell’arcidiocesi di Torino presentata da monsignor Guido Fiandino. La notizia è riportata sul bollettino della Sala Stampa della Santa Sede dello scorso 10 febbraio. Nello stesso giorno monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino ne ha dato l’annuncio con una lettera indirizzata a presbiteri, diaconi, religiosi e religiose e fedeli della diocesi di Torino in cui scrive che «In Spirito di obbedienza e di riconoscenza, monsignor Guido ha adempiuto questo passo, confermando così la sua consueta disponibilità al servizio della Chiesa e rispettandone le norme stabilite al riguardo».
Un segno che monsignor Nosiglia evidenzia come molto importante «che è per tutti noi presbiteri e vescovi esempio di quella comunione e fedeltà alle disposizioni del santo Padre che ci unisce a lui e alla Chiesa in modo fedele e che nulla toglie all’impegno di continuare a servirla nei modi e forme nuove che la Provvidenza ci suggerisce e secondo le necessità della Diocesi in cui operiamo». Nella lettera prosegue sottolineando l’impegno di monsignor Guido in Diocesi: «ha svolto un ministero intenso e ricco di impegni e di responsabilità ed è stato apprezzato e amato da quanti lo hanno conosciuto e hanno avuto a che fare con lui sia nelle parrocchie che in Diocesi come Vescovo Ausiliare».
Rimarca, inoltre, che ha «molto apprezzato e sostenuto la sua volontà di fare il parroco seppur da Vescovo Ausiliare ̶ e crede ̶ sia stata un’ottima scelta per vivere l’esperienza diretta del pastore che dona se stesso, immerso nel tessuto quotidiano dei suoi fedeli e da essi sostenuto – come ho potuto constatare in questi giorni di visita all’Unità pastorale della Crocetta. Per questo – conclude ̶ gli ho chiesto di continuare, anche nei prossimi anni, a svolgere il suo ministero di parroco e quel servizio diocesano, che reputo molto utile e fecondo, nel Consiglio Episcopale e nel Consiglio Presbiterale».
AGD

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