9 Settembre 2013
L’umanità sofferente ci interpella

Lunedì 9 settembre 2013
Uno spunto, senza pretese, per rilanciare il nuovo anno pastorale dal punto di vista del CMD (Centro Missionario Diocesano). Dal dossier di “Popoli e Missione” – luglio-agosto 2013 titolo “Globalizzazione senza diritti” – paradossi e ingiustizie. «Il crollo del Rana Plaza a Dacca (Bangladesh) dell’aprile scorso, con 1.500 vittime e migliaia di feriti, ha fatto scalpore. Ma non é stato né il primo né l’ultimo. Purtroppo. È il prezzo di un’economia che in nome del profitto non guarda in faccia nessuno? È il paradosso di quei paesi del Nord del mondo che in casa loro tutelano i diritti dei lavoratori mentre altrove questi ultimi vengono considerati poco più che schiavi?»
Nell’enciclica “Caritas in veritate” Benedetto XVI ricordava che «Non è lecito delocalizzare solo per godere di particolari condizioni di favore, o peggio per sfruttamento, senza appor

tare alla società locale un vero contributo per la nascita di un robusto sistema produttivo e sociale, fattore imprescindibile di sviluppo stabile».
Perché continuano gli sbarchi di disperati (donne e bambini compresi) in cerca di una vita più umana? Con quale diritto vengono rinchiusi in CIE, simili a prigioni disumane e lasciati lì senza risposta alla loro richiesta di solidarietà e di possibilità di lavoro? Con quale diritto li respingiamo come se attentassero al nostro benessere? Si legge in Giosuè 24.13: «E vi diedi una terra che voi non avevate lavorata, delle città che non avevate costruite; voi abitate in esse e mangiate del frutto delle vigne e degli uliveti che non avete piantati».
Politica estera: Egitto, Siria, Centrafrica, Nord Kivu… Guerra, morti di civili (moltissimi bambini!), richieste di libertà e democrazia soffocate nel sangue. Il mondo assiste in silenzio…
Politica interna: dove sono i veri problemi? La mancanza di lavoro, la difficoltà delle famiglie a sopravvivere, il futuro negato ai giovani…? Guardando tv e giornali pare la cosa più urgente sia risolvere i problemi di chi siede in parlamento!
Una visione pessimistica, che stimola nausea e voglia di rassegnazione? Lamentarsi come di una situazione non sanabile? Lasciar perdere?
È il momento di riscoprire la forza profetica della nostra missione battesimale: annunciatori dell’amore del Padre per ogni uomo, della Misericordia di Cristo Salvatore per tutti indistintamente, della fraternità universale di tutti gli uomini figli dello stesso Padre, della gioia del Risorto che vince ogni morte, della speranza che venga il Regno anche con il nostro impegno. Credere e agire di conseguenza può far cambiare in meglio quanto deprime e fa soffrire l’umanità. Essere profeti che interpretano la storia (i fatti che accadono) alla luce della Parola di Dio e con la libertà che viene dalla Parola porre dei gesti evangelici anche se non popolari e poco comprensibili per il comune pensare: il deserto che stiamo attraversando può diventare un giardino verdeggiante se Dio, anche attraverso la nostra testimonianza, ci cammina!
È iniziato un cammino di condivisione con gli incontri per gruppi missionari parrocchiali: chi vi ha partecipato ha ricevuto uno stimolo ad andare avanti nella presa di coscienza dei problemi mondiali, della nostra responsabilità verso il Terzo mondo al fine di cercare proposte evangeliche a nostra portata per cambiare noi e il mondo che ci circonda. Continueremo nel corso dei mesi prossimi con altre occasioni di incontro: non per creare un meccanismo di riunioni indette per produrre altre riunioni,ma per crescere come cristiani che pregano, studiano, riflettono insieme per essere testimoni del Vangelo e operatori di pace e giustizia. Una prima occasione sarà la preparazione della veglia missionaria di ottobre offerta alla diocesi nella zona pastorale Val Pellice.
Ai giovani viene offerta la possibilità di un corso di formazione allo sviluppo “Gioventù interculturale: dialogo tra i popoli” guidato da “A proposito di Altri Mondi – onlus”.
Fruttuoso anno pastorale a tutte le comunità diocesane.
Mario Bert
Centro Missionario Diocesano
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