19 Maggio 2013
Matrimonio: quando il corso diventa laico
Accanto ai “tradizionali” corsi di preparazione al matrimonio proposti da Diocesi e zone pastorali, ecco giungere anche quello del Comune di Pinerolo (Assessorato alle Pari Opportunità), promosso in collaborazione con l’Associazione Adamev@ (non è un errore, si scrive proprio così!).
Il “Percorso laico per accompagnare le coppie nel matrimonio e nella convivenza” è decollato l’8 maggio con il primo incontro e si prolungherà fino al 27 giugno per un totale di otto appuntamenti.
L’iniziativa in sé ha certamente del buono, in quanto servizio che il Comune mette a disposizione delle future famiglie. Da anni infatti, e da più parti, si lamenta l’assenza di politiche adeguate ed efficaci ed un generalizzato disinteresse nei confronti della famiglia. Ora, che lo sfascio dell’istituzione matrimoniale è sotto gli occhi di tutti con drammatiche e costose conseguenze anche per le amministrazioni pubbliche, si tenta di correre ai ripari. Del resto la storia ha già raccontato questa parabola. Nell’URSS dei primi decenni del ‘900 la famiglia era stata sistematicamente attaccata come “istituzione borghese”. Gli effetti furono disastrosi, fino a giungere, nel 1935, ad un culmine di 44,3% di matrimoni finiti in divorzio nelle città. Tanto che il governo di Mosca iniziò una decisa “retromarcia”. Già nel maggio del 1936 la Pravda spiegava che «la famiglia è la cosa più seria che esiste nella vita».
Tornando dal Volga al Chisone, fanno però riflettere alcune scelte sottese all’iniziativa del corso. In primo luogo la necessità di specificare a chiare lettere sul programma degli incontri la “laicità” del corso, come a ribadire il concetto che ciò che è laico è buono e ciò che è religioso o –ancor peggio – confessionale non può in alcun modo esserlo.
Colpisce anche la puntualizzazione che precede il programma: «È un’iniziativa che vuole coinvolgere coloro che sono in procinto di sposarsi o di scegliere la convivenza, ma anche chi è già coniugato o a chi è già convivente», facendo di ogni erba un fascio di liquide (Zygmunt Bauman docet) relazioni.
Da ultimo lascia perplessi la scelta dei relatori: tutti avvocati o psicoterapeuti! Verrebbe quasi da pensare che chi decide di sposarsi (o di vivere insieme!) è un caso da tribunale o un paziente da curare per disturbi mentali.
Queste semplici osservazioni – lungi dall’essere fini a se stesse – hanno il solo scopo di aprire un dialogo costruttivo su tematiche complesse nelle quali laici e credenti possono trovare terreni comuni. A partire dalle tematiche che il corso propone .
P.R.
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