8 Maggio 2014
Maschio e femmina li creò…
Maggio 2014
Giorni intensi di lavori quelli svoltisi dal 23 al 26 aprile a Nocera Umbra dove l’Ufficio nazionale per la pastorale famigliare ha organizzato l’annuale settimana di studio sulla spiritualità famigliare dal titolo: “Maschio e femmina li creò: le radici sponsali della persona umana”. Come responsabili dell’ufficio famiglia diocesano abbiamo partecipato insieme ad altre 400 persone tra coppie delegate, religiosi, sacerdoti, docenti. In questo tempo giungono da ogni parte notizie di fatti e leggi che, sotto le spoglie di una giusta ricerca di rispetto e accoglienza della diversità, nascondono invece il tentativo di eliminare le differenze stesse, in particolare quella sessuale, separando il corpo fisico che ci è dato dall’idea che possiamo crearci di esso. Per questo gli ambiti di riflessione sono stati molteplici. Si è esaminato il testo biblico, alla ricerca del significato dell’essere maschio ed essere femmina, ritornando ai testi originali e ai significati dei termini, sotto la giuda di biblisti che hanno fatto gustare la bellezza del progetto umanità pensato da Dio. Si è parlato dei fondamenti giuridici in Europa ed in Italia del matrimonio inteso come unione tra un uomo e una donna con Venerando Marano, coordinatore dell’osservatorio giuridico-legislativo della CEI (Conferenza Episcopale Italiana). Lo psicoterapeuta francese monsignor Tony Anatrella ha parlato di differenza sessuale e di come questa venga progressivamente interiorizzata nella crescita, sottolineando che la coniugalità è saper coniugare mascolinità e femminilità e come solo il matrimonio tra uomo e donna sia aperto al futuro. Alla tavola rotonda Ernesto Olivero (fondatore del SERMIG di Torino), Costanza Miriano (Giornalista Rai, scrittrice e mamma), Elisabetta Barona (Dirigente scolastica) hanno portato testimonianze di taglio esperienziale su come educare al maschile e al femminile nella carità, nella famiglia e nella scuola. Abbiamo potuto ascoltare la testimonianza di Petar Kresimir e Rafaela Mrdjen-hodzic , responsabili della pastorale familiare della Conferenza Episcopale Croata, che ci hanno raccontato come nel loro paese un referendum popolare sia riuscito a far scrivere nella Costituzione che il matrimonio può essere solo tra un uomo e una donna. Un momento proficuo di lavoro sono stati i workshop sul tema “educare al maschile e al femminile in casa, a scuola, in parrocchia, nello sport, nella piazza e sul web” dove abbiamo provato a declinare i contenuti proposti dai relatori. Noi abbiamo partecipato a quello sulla scuola e sulla parrocchia, dove abbiamo potuto raccogliere la testimonianza di esperienze che in varie zone d’Italia sono partite e i nodi critici che si incontrano. Il lavoro dei gruppi proseguirà per tutto il prossimo anno dove saremo chiamati a socializzare esperienze, porre domande, metterci in ascolto delle realtà locali. Le ultime, ma forse le più importanti parole dobbiamo dedicarle al servizio di “Animatema di famiglia” che ha accompagnato i quasi duecento figli delle famiglie presenti con un percorso alla scoperta delle identità maschile e femminile, sapientemente studiato per ciascuno delle età presenti. Nello svolgimento dei lavori siamo stati accompagnati dai momenti di preghiera comune, dalle lectio divine di Suor Benedetta Rossi e dalla guida sapiente di don Paolo Gentili e Tommaso e Giulia Cioncolini, responsabili dell’ufficio nazionale.
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