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Chiesa  

In Rete, per prepararsi all'Anno della fede

In Rete, per prepararsi all'Anno della fede

Le vite dei santi raccontate su Facebook e u­na versione online del Catechismo. Ma an­che video sul significato di essere cattoli­ci, cartoni animati sul Vangelo da distribuire a fa­miglie e parrocchie, e un quiz a premi nelle scuo­le. I vescovi americani si stanno preparando al­l’Anno della fede con una serie di strumenti che permetteranno loro di chiamare i fedeli a rin­novare la loro conoscenza di Gesù e del Vange­lo e di renderli prominenti nella loro vita. «Al centro di tutto c’e’ l’immagine della porta della fede, immagine usata negli Atti degli apostoli – ha spiegato ieri dall’assemblea generale dei ve­scovi americani ad Atlanta David Ricken, vesco­vo di Green Bay, in Wisconsin, e presidente del Comitato sulla evangelizzazione e la catechesi della Conferenza episcopale Usa –. Questa por­ta si apre con il Battesimo, ma durante questo an­no speciale siamo tutti chiamati ad aprirla di nuovo, attraversarla e scoprire di nuovo il nostro rapporto con Cristo e con la Chiesa».

La Chiesa americana non è immune dal proces­so di allontanamento da Dio già avviato in Euro­pa pur non toccando gli stessi livelli di secolariz­zazione. Come faceva notare in un discorso alla plenaria dei vescovi John Garvey, presidente del­l’Universita cattolica d’America, all’interno della classe lavoratrice bianca, il nucleo storico e origi­nario dei cattolici Usa, il numero delle persone che si dichiarano «non credenti» è salito al 59 per cen­to, dal 30 per cento nel 1965. Un «perdita dell’amore per Dio» che si traduce spesso in una disgregazio­ne delle famiglia e in un calo dei matrimoni. L’An­no della fede, che si aprirà l’11 ottobre, nel cin­quantesimo anniversario del Concilio Vaticano II e ventesimo della pubblicazione del Catechismo della Chiesa cattolica, sarà un’opportunità per aiu­tare i vescovi americani a risvegliare la religiosita’ dei fedeli. La sfida, hanno ammesso ieri i presuli è «portare gli insegnamenti cattolici al livello della vi­ta di tutti i giorni, a incontrare la gente – come ha spiegato il cardinale Donald Wuerl diWashington – e rimettere al centro della catechesi la famiglia tra­dizionale, come primo luogo di evangelizzazione».

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