18 Giugno 2012
In Rete, per prepararsi all'Anno della fede
Le vite dei santi raccontate su Facebook e una versione online del Catechismo. Ma anche video sul significato di essere cattolici, cartoni animati sul Vangelo da distribuire a famiglie e parrocchie, e un quiz a premi nelle scuole. I vescovi americani si stanno preparando all’Anno della fede con una serie di strumenti che permetteranno loro di chiamare i fedeli a rinnovare la loro conoscenza di Gesù e del Vangelo e di renderli prominenti nella loro vita. «Al centro di tutto c’e’ l’immagine della porta della fede, immagine usata negli Atti degli apostoli – ha spiegato ieri dall’assemblea generale dei vescovi americani ad Atlanta David Ricken, vescovo di Green Bay, in Wisconsin, e presidente del Comitato sulla evangelizzazione e la catechesi della Conferenza episcopale Usa –. Questa porta si apre con il Battesimo, ma durante questo anno speciale siamo tutti chiamati ad aprirla di nuovo, attraversarla e scoprire di nuovo il nostro rapporto con Cristo e con la Chiesa».
La Chiesa americana non è immune dal processo di allontanamento da Dio già avviato in Europa pur non toccando gli stessi livelli di secolarizzazione. Come faceva notare in un discorso alla plenaria dei vescovi John Garvey, presidente dell’Universita cattolica d’America, all’interno della classe lavoratrice bianca, il nucleo storico e originario dei cattolici Usa, il numero delle persone che si dichiarano «non credenti» è salito al 59 per cento, dal 30 per cento nel 1965. Un «perdita dell’amore per Dio» che si traduce spesso in una disgregazione delle famiglia e in un calo dei matrimoni. L’Anno della fede, che si aprirà l’11 ottobre, nel cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II e ventesimo della pubblicazione del Catechismo della Chiesa cattolica, sarà un’opportunità per aiutare i vescovi americani a risvegliare la religiosita’ dei fedeli. La sfida, hanno ammesso ieri i presuli è «portare gli insegnamenti cattolici al livello della vita di tutti i giorni, a incontrare la gente – come ha spiegato il cardinale Donald Wuerl diWashington – e rimettere al centro della catechesi la famiglia tradizionale, come primo luogo di evangelizzazione».
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