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Chiesa  

Il Vescovo di Pinerolo: chi governa il paese deve ascoltare la protesta della nostra gente

Il Vescovo di Pinerolo: chi governa il paese deve ascoltare la protesta della nostra gente

Pinerolo 09 dicembre 2013

Anch’io sono stato imbottigliato sulla strada e non ho potuto raggiungere il punto che desideravo.
Ho parlato con alcuni cittadini che camminavano sulle strisce pedonali impedendo il regolare scorrimento dei mezzi di trasporto. Ma tutto questo disagio ci aiuta a riflettere. Al di là delle rivendicazioni del movimento 9 dicembre, è evidente che nel nostro Paese c’è un malessere molto profondo causato da una povertà che tocca un’ampia fascia della popolazione. Questa protesta è la punta di una situazione drammatica che, se non trova ascolto, può esplodere in maniera allarmante.
C’è una povertà gridata e un’altra nascosta. Ma tutte e due sono povertà. Chi conosce le famiglie della nostra città e del nostro territorio sa quanta fatica va sostenuta e quante lacrime quando non c’è lavoro e non c’è la casa in proprio. Infatti, ciò che fa esplodere la protesta non è tanto la povertà quanto vedere lo spreco, la corruzione, l’evasione fiscale e una speculazione sempre più ampia tra chi ha di più e chi invece si sente escluso.
Chi governa il Paese deve ascoltare il grido e la protesta della nostra gente. Non mi riferisco solo a quella di questi giorni (che mi auguro si svolga in maniere corretta e civile). Deve soprattutto reagire di fronte al male che trova favore nelle strutture del potere e della società. Il compito dello stato è arginare, anzi demolire, la corruzione che, come un cancro, crea spazi di povertà sempre più ampi. Voglio essere vicino a chi protesta in modo civile, sulle strade e nelle piazze; voglio soprattutto far sentire a chi sta rassegnato nel proprio guscio, che soltanto lavorando per arginare la caduta del senso di legalità e per la promozione della giustizia si può preparare un futuro migliore.
Viviamo, purtroppo, in una società frammentata ed individualistica dove la categoria più forte cerca di ottenere di più calpestando una equa logica distributiva propria dello stato sociale, indispensabile per tendere al bene comune.
Lo ripeto: per tanti cittadini la protesta di questi giorni può creare gravi difficoltà e intralcio nelle proprie attività, ma può trasformarsi anche in un segnale positivo se ci apre gli occhi, e soprattutto le orecchie, per vedere e ascoltare chi si sente scartato dalla società perché non ha più né lavoro né casa.

+ Pier Giorgio Debernardi

Pinerolo. Il blocco di via Saluzzo (ore 13)
Il blocco di via Saluzzo (ore 13)

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