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Chiesa  

Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto

Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto

Commento al Vangelo della I Domenica di Quaresima a cura di Carmela Pietrarossa. – 9 marzo 2014

 

Vattene, Satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto” (Mt 4,10)

 

Le letture di questa prima domenica di quaresima intendono guidarci verso un cammino interiore che ci porti a comprendere e a svelare la verità profonda di noi stessi, per un’adesione più autentica e consapevole alla proposta di amore e di vita che Dio ci rivolge attraverso il Vangelo.

La pericope evangelica, infatti, ci presenta il brano delle tentazioni di Gesù ad opera del diavolo, ma permesse da Dio; è, infatti, lo Spirito a condurre Gesù nel deserto. Dio non è, pertanto, l’autore della tentazione, ma la permette nella vita di Gesù, e quindi, di ogni uomo, per verificarne la fedeltà e l’amore, e, nel contempo, perché egli cresca e si irrobustica di fronte alle “intemperie” della vita.

Talvolta le circostanze storiche del nostro andare provano la nostra fiducia in Dio (“Gesù ebbe fame ” Mt 4, 1) e, quindi, ci pongono innanzi il dilemma se salvare la nostra pelle o continuare a fidarci del Padre; altre volte siamo tentati dal dominio (“Se sei Figlio di Dio, gettati giù; sta scritto infatti: <Ai suoi angeli darà ordini al tuo riguardo…> ” Mt 4,6); può, inoltre, accadere di essere affascinati dall’idolatria del benessere e del potere (“Tutte queste cose io ti darò, se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai”).

In sintesi, Gesù viene tentato nella sua missione di Messia povero, che ha annientato se stesso per farsi simile all’uomo, condividendone i limiti. Satana, infatti, teme la povertà umana, accolta ed offerta, perché sa bene che essa spalanca le porte della misericordia di Dio.

L’uomo ricco non ha bisogno di nulla, il povero non fa che tendere la mano ed aprire il cuore perchè Dio lo colmi delle sue benedizioni; non solo, la Scrittura ci dice che “Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili” (1Pt 5,5).

Satana propone di cercare la strada del successo, del potere e della gloria; Gesù continua a scegliere quella della semplicità, del servizio e della solidarietà.

Nella prima lettura è evidenziata, inoltre, la storia della libertà dell’uomo di fronte a Dio, che pur amandolo e dando la vita per lui, tuttavia, non lo costringe a seguirlo. Il Signore non si impone, bensì propone se stesso, lasciando libero l’uomo di scegliere l’amore oppure no. Dio vuole essere scelto, non mette la catena al collo di nessuno, nutrendo sommo rispetto nei confronti di ciascuno; un invito anche per noi a lasciare sempre libere le persone che ci vengono affidate.

Tuttavia, “se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo” (Rom 4,17 II lettura), unico mediatore e ponte tra l’uomo ed il divino.

Oggi il Signore ci sta chiedendo di rinnovare la nostra fedeltà a lui, gerarchizzando i valori presenti nelle nostre vite, con l’aiuto e la forza che ci provengono dalla Parola di Dio.

Ogni tentazione è una prova d’amore che rimanda ad una domanda rivolta dal Creatore alla sua creatura: “Chi ami e quanto mi ami? Quali idoli hanno preso o stanno predendo il mio posto nel tuo cuore?”

Buona domenica!

Le tentazioni di Gesù in un'opera di Chris Cook
Le tentazioni di Gesù in un’opera di Chris Cook

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