Domenica 5 novembre monsignor Pier Giorgio Debernardi, vescovo emerito di Pinerolo, è salito sul pulpito del tempio di Pinerolo per la predicazione nel Culto delle 10.30. Il Pastore Gianni Genre lo ha invitato per salutarlo a nome e insieme alla comunità valdese all’indomani delle celebrazioni comuni dei 500 anni della Riforma Protestante. Per l’occasione ha partecipato al Culto il moderatore della Tavola Valdese, pastore Eugenio Bernardini. Il vescovo nel commentare il brano di Vangelo ha ricordato quanto è importante che le chiese siano fedeli al Signore nel suo giusto ascolto di Lui, proprio per non diventare ipocriti come i farisei. Ha richiamato poi l’esigenza delle chiese – «penso alla mia ma credo che possa essere condivisa con tutte» – di essere umili.
Ha poi detto di avere appreso molto dalla chiesa valdese in questi 19 anni di cammino insieme e ha salutato con affetto tutta la comunità. Il moderatore Bernardini riprendendo la predicazione di monsignor Debernardi ha affermanto che si può aprire una nuova stagione non fatta solo di memorie lunghe. Il pastore Gianni Genre ha poi rivolto parole piene di affetto al vescovo che già conosceva al tempo in cui lui era pastore a Ivrea e Debernardi vicario generale di quella diocesi e ha ricordato il dialogo sempre aperto e franco “da amici”, che è caratteristica di un buon ecumenismo fatto non solo di scambi di cortesia. E non sono stati semplice cortesia i doni scambiati al termine della funzione: al vescovo uscente di Pinerolo è stata offerta una vetrofania della croce ugonotta, simbolo dell’intera comunità protestante. «Può portarla con sé nei suoi viaggi, per ricordarsi della nostra vicinanza», ha commentato il moderatore Bernardini. Monsignor Debernardi ha offerto alla chiesa valdese di Pinerolo un calice per la celebrazione della cena. Segno di quanto espresso ancora nella predicazione: il suo augurio di poter un giorno partecipare insieme alla stessa mensa. È stato un momento di grande emozione e allo stesso tempo di famigliarità conclusosi con un rinfresco durante il quale molti hanno voluto salutare personalmente il vescovo emerito. Il testimone dell’ecumenismo passa ora a monsignor Derio Olivero con una eredità che monsignor Pier Giorgio ha confidato nella predica: una traccia di documento riguarda la partecipazione alla Santa Cena.

Ives Coassolo