1 Marzo 2014
Il Padre vostro celeste sa che ne avete bisogno
Commento al Vangelo dell’VIII Domenica del tempo ordinario a cura di Luca Rubin. Domenica 3 marzo 2014
Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. (Mt 6,32)
Quante volte in una giornata facciamo esperienza di avere molti padroni. Vediamo un po’ chi sono.
Tu stesso, che ti comandi sempre: tante, troppe cose, atteggiamenti. Fai questo, vai lì, lavora, produci, sii il migliore in tutto. Poi, se hai la grazia di averlo, il tuo datore di lavoro, e anche lui esige da te professionalità, dedizione e puntualità. La famiglia: eh certo, non ti puoi sottrarre ai doveri di coniuge, genitore, figlio? Potrai aggiungere altri padroni, in qualsiasi ambito si muova la tua vita. Poi ci sono i padroni più subdoli: invidia, gelosia, competizione… insomma per farla breve tutto ciò che è negativo, e questi padroni, oltre allo stress, ti portano alla rovina. Gesù ti dice che non puoi servire due padroni, figurati se sono di più! Alla fin fine il cuore è uno, tu sei uno, e non puoi frammentarti in mille persone. Gesù ti dice: ritorna a essere uno, con delle priorità, dando spazio a ciò che è più importante, in una scala di valori illuminata dal Vangelo, che è Parola di Vita.
Il brano continua e Gesù per tre volte in poche righe ci dice: “Non preoccupatevi.” Di che cosa? Di tutto ciò che è fondamentale e irrinunciabile per la nostra sussistenza: mangiare, bere, vestirsi. E poi in generale riassume: “Non preoccupatevi del domani.” Gesù per caso ci invita alla superficialità, alla semplicioneria? Sicuramente no, e ben sappiamo quanto è difficile a volte impossibile arrivare alla fine del mese! Ci vuole dire un’altra cosa, più profonda e sottile: ok, fai del tuo meglio per gestire le poche risorse che hai, però prima ancora, rivisita quali siano i valori della tua vita, i capisaldi, e vedi se tra i tuoi padroni c’è anche Lui. Se accogli il Signore nella tua vita, non ti dico che tutto andrà bene e non avrai più problemi, perché non è assolutamente così, ma saprai dare il giusto peso alle cose e agli avvenimenti.
Ok, ma domani? “A ciascun giorno basta la sua pena”.
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