9 Dicembre 2012
II settimana di Avvento - Il commento alla Parola del giorno
A cura di Carmela Pietrarossa II domenica di Avvento
Parola del giorno: “Preparate la via del Signore” (Lc 3,4)
Giovanni Battista, figura biblica di riferimento in questo tempo di gioiosa attesa del Messia, ci invita ad intraprendere con risoluzione un serio cammino di conversione, di cambiamento di rotta, cioè, per tornare al Signore con tutto il cuore.
Ciascuno si esamini con tutta onestà, mettendosi come davanti ad uno specchio, e verificandosi sulla Parola di Dio; possiamo ingannare noi stessi, infatti, ma non Dio, con Lui non si bara. Chiediamo allo Spirito, allora, di farci da guida in questo nostro desiderio di cambiamento nella certezza che il Signore ci vuole tutti suoi qui e felici nel suo regno.
10 dicembre
Parola del giorno: Alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui…salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza (Lc 5, 18-19).
La folla impedisce di accedere direttamente a Gesù, ma questi uomini, mossi da grande fede, non si lasciano scoraggiare da quella che ad altri sarebbe apparsa una difficoltà oggettiva o logistica ed osano salire sul tetto, smuovere le tegole e calare così l’uomo paralizzato. Gesù apprezza e loda tanto impegno motivato da traboccante fede e li esaudisce.
Essi non hanno chiesto per sè qualcosa, nè si sono sacrificati per i loro interessi, ma per un’altra persona. Il cristiano, dunque, è chiamato a cogliere i bisogni del suo prossimo per portarli innanzi a Dio, compiendo, altresì, gesti concreti per alleviarne le sofferenze.
11 dicembre
Parola del giorno: Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantonove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? (Mt 18,12)
La logica di Dio è ben lontana da quella del mondo e anche dalla nostra: avremmo noi rischiato di perdere novantanove pecore, lasciandole incustodite sui monti, con notevole perdita economica a nostro carico, per cercarne una, forse, “capricciosa” allontanatasi? E’ solo una domanda retorica di cui conosciamo bene la risposta, specie in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo; ma il Signore ancora una volta stravolge i nostri schemi mentali per insegnarci la via del rispetto e della valorizzazione dei singoli. Lui ama ciascuno, lo chiama per nome, nasce per lui e non vuole che niente lo allontani da sè. Ci vengono insegnati, quindi, atteggiamenti quali l’attenzione per l’altro, la generosità e l’apertura del cuore.
12 dicembre
Parola del giorno: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi ed oppressi, e io vi darò ristoro…Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”.
E’ un caloroso invito ad andare da Gesù, a sostare davanti all’Eucaristia per portare a Lui le nostre storie, quelle delle persone vicine, quelle di quanti la Provvidenza ci ha messo accanto, per consegnargliele, affidargliele e trovare, così, pace. Specie in questo tempo di attesa sostiamo davanti a Gesù, ne usciremo risollevati e rinfrancati perchè il suo giogo è dolce ed il suo peso leggero. Il giogo del Signore, infatti, è l’amore e l’amore cura, fascia, lenisce e guarisce tutte le ferite; siamo tutti assetati di amore e Lui ce lo dona a dismisura.
13 dicembre
Memoria di S. Lucia, Vergine e Martire
Parola del giorno: “Fra i nati di donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui (Mt 11,11).
Il Vangelo odierno ci chiede di assumere i connotati di chi è piccolo o si fa piccolo dinanzi a Dio, indossando le vesti dell’umiltà e della disponibilità a lasciarsi usare da Lui per compiere la sua missione. Il Signore stesso ha scelto questa via per venire tra noi, facendosi bambino, creatura fragile, indifesa, bisognosa di tutto e, soprattutto, di altri. La medesima via addita a noi per essergli graditi e vivere serenamente e con gioia in questo mondo, certi che Lui si prende cura di noi, come una madre ha cura del proprio bambino.
14 dicembre
Memoria di S. Giovanni della Croce, sacerdote e dottore della Chiesa
Parola del giorno: “La sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie” (Mt 11, 19).
Sono le opere ed i gesti concreti che noi compiamo a qualificarci come autentici discepoli del Signore, non la saggezza di questo mondo, non la militanza in qualche gruppo o associazione ecclesiale, neppure i bei sermoni arricchiti da citazioni o riferimenti filosofici. Niente di tutto questo, il Signore si è fatto riconoscere dalle sue opere e vuole che anche i suoi siano riconoscibili per quello che fanno, e non solo per quello che dicono.
15 dicembre
Parola del giorno: “Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto” (Mt 17,12).
C’è il rischio che il Signore ci doni delle guide o degli aiuti e noi non li riconosciamo, o li apprezziamo solo quando, purtroppo, ci vengono tolti. Le stesse situazioni possono essere permesse da Lui come occasione di bene o di crescita personale.
Chiediamo il dono, nella giornata odierna, di riconoscere le opportunità di salvezza di cui è costellata la nostra esistenza e che il Signore non ci lascia mancare, così come di saper discernere chi è guida sapiente ed ispirata, da chi, invece, predica se stesso.
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