18 Ottobre 2011
I valori non negoziabili
Quali sono e perché la Chiesa li difende La nostra società moderna è fondata sui valori del confronto democratico, in cui dialogo e concertazione fra le forze politiche, religiose e sociali assumono un ruolo centrale per una pacifica convivenza; in questo contesto, parlare di valori “non negoziabili” potrebbe apparire anacronistico, critica che spesso si sente rivolgere ai credenti quando testimoniano la loro volontà di difenderli.
Vita, famiglia e libertà religiosa sono valori fondamentali per la fede cristiana perché sono letteralmente il fondamento stesso della vita dei credenti: la Chiesa non può rinunciare a custodire queste verità senza tradire la missione di annunciare il Vangelo che Gesù le ha affidato.
La difesa e la promozione di una cultura della vita sono la prima irrinunciabile esigenza che Dio richiede a coloro che lo amano; non si tratta di una novità presente solo nel messaggio cristiano: anche se Gesù porta a pienezza il comandamento “non uccidere”, esso è già presente quale fondamento dell’Alleanza con il popolo di Israele. Dalla difesa della vita, soprattutto dei più indifesi, deriva poi il concetto di persona, secondo cui un uomo non può essere considerato “proprietà” di un altro uomo; ne deriva logicamente che nessuno può privare della vita il suo prossimo senza lederne in maniera inaccettabile quella dignità personale che è garantita da Dio stesso, quando Egli ci rivela che ogni uomo è a Sua immagine e somiglianza. La Chiesa dimostra quindi la sua fedeltà a Cristo nel difendere la vita dal suo concepimento (chi è più indifeso di un bimbo nel grembo materno?) alla sua fine naturale.
La famiglia non è solo il pilastro fondante della vita sociale, ma assume per il cristiano un valore ancora più elevato: il matrimonio indissolubile fra un uomo e una donna è immagine dell’Alleanza che Dio ha stretto con il suo popolo, speranza per il futuro e certezza per il presente; ancora di più, l’amore coniugale è espressione e testimonianza concreta di quel Dio che, come dice l’evangelista Giovanni, è Amore nella sua più intima essenza. L’incarnazione stessa del Figlio di Dio, punto cruciale di tutta la storia della salvezza, avviene nella custodia amorevole della famiglia di Nazareth, che si fa carico di proteggere, amare e crescere quel figlio, prezioso dono di Dio per la famiglia stessa e per l’umanità intera. Nella stabilità della famiglia retta da coniugi cristiani i figli assimilano nella quotidianità i valori dell’amore, della fedeltà e dell’intimità affettiva, che saranno riferimenti sicuri per impostare la loro vita nell’amore di Dio e del prossimo.
Infine, ma non per importanza, la libertà religiosa ed educativa risulta essere un presupposto perché ognuno possa vivere secondo i valori in cui crede, educando i propri figli affinché possano inserirsi nella società in modo fruttuoso e responsabile, facendosi portatori dei valori che la Chiesa insegna per offrire il proprio contributo al conseguimento del bene comune.
Questi sono i valori “non negoziabili”, perché proprio per la loro importanza non possono essere oggetto di “contrattazione”: in questo i cristiani devono essere determinati, evitando sempre di imporre agli altri le proprie convinzioni, ma allo stesso tempo essendo capaci di proporre questi valori come base indispensabile perché tutti gli uomini di buona volontà possano costruire un mondo a misura d’uomo, per il bene di tutti. Questa è la sfida a cui sono chiamati i credenti: far comprendere che il messaggio di Cristo è sempre attuale e che solo la verità potrà rendere gli uomini veramente liberi di vivere in pace e armonia.
LASCIA UN COMMENTO
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *