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Chiesa  

I domenica di Avvento: riconciliazioni in lista d'attesa

I domenica di Avvento: riconciliazioni in lista d'attesa

Commento alle letture della I Domenica di Avvento a cura di Carmela Pietrarossa. 30 novembre 2014

Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento… (Mc 13, 33-37)

 

Anche quest’anno il Signore ci concede il dono di vivere questo tempo di attesa in preparazione al Natale, tempo in cui ci ritroveremo a percorrere la medesima strada in vista di una meta comune, quella dell’accoglienza del Salvatore.
La liturgia di questa prima domenica di avvento ci invita a fare attenzione e a vegliare per scongiurare il pericolo che la venuta del Signore ci trovi addormentati ed impreparati.
La riflessione su queste espressioni usate dall’evangelista Marco ci porta a ripensare alle scelte di ogni giorno, passandole al vaglio della radicalità che la sequela di Cristo impone.
Cosa può significare “fare attenzione” e “vegliare” se non costruire la propria esistenza sulla roccia che è Cristo, avere Lui come fondamento e nessun altro, vivere per compiacerlo e farlo conoscere, sposare in pienezza la causa del vangelo? Solo così la nostra casa non temerà intemperie di vario genere perché profondamente radicata in Dio e nella sua volontà.
Chi ha il Signore come fondamento della propria esistenza, si lascia plasmare da lui, vivendo le vicende del tempo presente come occasione offertagli per rendergli testimonianza.
All’unisono con S. Paolo, tuttavia, anche noi ci troviamo ad affermare: “Non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto” (Rom 7,15).
Quanti cadaveri abbiamo dentro di noi, quante riconciliazioni sono in lista d’attesa, quanti gesti di perdono sono rimasti inespressi, vedendoci più che mai arroccati sul riconoscimento della colpa altrui!
L’Avvento è l’occasione propizia per verificare l’autenticità del nostro credo, senza scoraggiarci perché come ci ricorda il profeta Isaia nella prima lettura: “Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, tutti noi siamo opera delle tue mani” (Is 64,7).
Siamo lieti in questo tempo di consegnarci nuovamente e con sempre più consapevole cognizione di causa a colui che ci ama con la A maiuscola e che desidera solo il nostro sommo Bene. A lui chiediamo di plasmare le nostre vite, fornendo l’ossequio delle nostre volontà.
Non attardiamoci, pertanto, a pensare a questioni inutili, non diamo eccessivamente peso a quanto non sta andando per il verso giusto in questo momento, ma orientiamo le nostre energie per investire su ciò che è essenziale e rimarrà per sempre.
La Parola di oggi in quel “Vegliate!” sembra dirci di non arrenderci alla mediocrità umana e spirituale, ma di ricominciare sempre a costruire. “Ogni giorno dobbiamo lasciare che Cristo ci trasformi e ci renda come Lui” (Papa Francesco). Con questi sentimenti ci apprestiamo a vivere l’Avvento.
Buon cammino!

avvento

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