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Chiesa  

Gli auguri del Vescovo di Pinerolo per un Natale “non contaminato da uno sfacciato consumismo”

Gli auguri del Vescovo di Pinerolo per un Natale “non contaminato da uno sfacciato consumismo”

Natale 2015

Natale ritorna ogni dodici mesi. Può sembrare una frase banale. Non è cosi. È mai una festa di rutine, è sempre un evento carico di novità e di speranza proprio come è successo ai pastori, i quali dopo che ebbero udito la voce degli angeli che annunciavano loro la nascita del Salvatore, si dissero l’uno l’altro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere».

Essi si avviarono, dunque, senza indugio verso il luogo indicato.
Invito tutti, soprattutto le famiglie, a percorrere la strada dei pastori per giungere a Betlemme e incontrare il bambino deposto nella mangiatoia. Accanto a lui c’è una mamma e un papà che si sono messi in cammino per obbedire ad un ordine dell’imperatore Cesare Augusto. Una famiglia ossequiente alla legge che ci insegna la via dell’onestà, della sobrietà e della fiducia nella volontà di Dio, collaborando per il bene di tutti.
Desidero incoraggiare ogni famiglia a proseguire il viaggio fino a Betlemme. Lì si comprende quanto è importante avere una casa dove abitare, dove si sperimenta la bellezza della vita che nasce e dove si impara a valorizzare la gioia umile e semplice degli affetti familiari.
A Betlemme dobbiamo dire un grande “si” alla famiglia, benedizione di Dio e solido fondamento della società. Contemplando il bambino Gesù sentiamo il fascino di un dono che supera ogni nostra aspettativa.
C’è stato un tempo – anche recente – in cui si invitavano gli sposi a non mettere al mondo dei figli: la terra è già satura di donne e uomini, si diceva. Si spingevano i giovani a riversare il proprio protagonismo nel sociale e nel politico, come strada per realizzare la propria personalità.
Ora ci si accorge che l’Italia, e più ampiamente l’Europa, fa fatica ad andare avanti perché i bambini non nascono e la società è piena di anziani. Le statistiche ammoniscono che bisogna invertire la tendenza. Occorre fare figli. Spiace, però, che l’invito a mettere o non mettere al mondo dei figli sia dettato dalla cultura imperante o da proiezioni statistiche più o meno attendibili.
Si fa nascere un figlio unicamente per un atto di amore e di speranza, che supera ogni analisi sociologica, ed è così forte che nessuna avversità può distruggere.
Invito tutte le famiglie ad andare a Betlemme per essere affascinate dal mistero della vita, per avere il coraggio di superare egoismi e realizzare la propria esistenza come dono nella gratuità più totale. Accogliere il Vangelo della vita “non è facile, ma è felice” (questa frase è di Paolo VI).
Auguro a tutti un Santo Natale. Quello vero, non contaminato da uno sfacciato consumismo. Auguro a tutte le famiglie di trovare nel presepio la gioia e la forza di essere comunità dove l’amore non si logora, dove la misericordia diventa capace di perdono, dove la dispersione quotidiana si trasforma in serenità e tenerezza.
Buon Natale!

+ Pier Giorgio Debernardi

Mercoledì 23 dicembre il vescovo ha incontrato il personale della Curia per gli auguri di Natale
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