24 Dicembre 2015
Gli auguri del Vescovo di Pinerolo per un Natale “non contaminato da uno sfacciato consumismo”
Natale 2015
Natale ritorna ogni dodici mesi. Può sembrare una frase banale. Non è cosi. È mai una festa di rutine, è sempre un evento carico di novità e di speranza proprio come è successo ai pastori, i quali dopo che ebbero udito la voce degli angeli che annunciavano loro la nascita del Salvatore, si dissero l’uno l’altro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere».
Essi si avviarono, dunque, senza indugio verso il luogo indicato.
Invito tutti, soprattutto le famiglie, a percorrere la strada dei pastori per giungere a Betlemme e incontrare il bambino deposto nella mangiatoia. Accanto a lui c’è una mamma e un papà che si sono messi in cammino per obbedire ad un ordine dell’imperatore Cesare Augusto. Una famiglia ossequiente alla legge che ci insegna la via dell’onestà, della sobrietà e della fiducia nella volontà di Dio, collaborando per il bene di tutti.
Desidero incoraggiare ogni famiglia a proseguire il viaggio fino a Betlemme. Lì si comprende quanto è importante avere una casa dove abitare, dove si sperimenta la bellezza della vita che nasce e dove si impara a valorizzare la gioia umile e semplice degli affetti familiari.
A Betlemme dobbiamo dire un grande “si” alla famiglia, benedizione di Dio e solido fondamento della società. Contemplando il bambino Gesù sentiamo il fascino di un dono che supera ogni nostra aspettativa.
C’è stato un tempo – anche recente – in cui si invitavano gli sposi a non mettere al mondo dei figli: la terra è già satura di donne e uomini, si diceva. Si spingevano i giovani a riversare il proprio protagonismo nel sociale e nel politico, come strada per realizzare la propria personalità.
Ora ci si accorge che l’Italia, e più ampiamente l’Europa, fa fatica ad andare avanti perché i bambini non nascono e la società è piena di anziani. Le statistiche ammoniscono che bisogna invertire la tendenza. Occorre fare figli. Spiace, però, che l’invito a mettere o non mettere al mondo dei figli sia dettato dalla cultura imperante o da proiezioni statistiche più o meno attendibili.
Si fa nascere un figlio unicamente per un atto di amore e di speranza, che supera ogni analisi sociologica, ed è così forte che nessuna avversità può distruggere.
Invito tutte le famiglie ad andare a Betlemme per essere affascinate dal mistero della vita, per avere il coraggio di superare egoismi e realizzare la propria esistenza come dono nella gratuità più totale. Accogliere il Vangelo della vita “non è facile, ma è felice” (questa frase è di Paolo VI).
Auguro a tutti un Santo Natale. Quello vero, non contaminato da uno sfacciato consumismo. Auguro a tutte le famiglie di trovare nel presepio la gioia e la forza di essere comunità dove l’amore non si logora, dove la misericordia diventa capace di perdono, dove la dispersione quotidiana si trasforma in serenità e tenerezza.
Buon Natale!
+ Pier Giorgio Debernardi
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