30 Gennaio 2019
Domenica 3 febbraio si celebra la Giornata per la Vita

«La difesa dell’innocente che non è nato deve essere chiara, ferma e appassionata, perché lì è in gioco la dignità della vita umana, sempre sacra, e lo esige l’amore per ogni persona al di là del suo sviluppo»: è questo il cuore del Messaggio del Consiglio Episcopale permanente della Cei per promuovere la 41ª Giornata per la Vita che sarà celebrata in tutte le diocesi d’Italia domenica 3 febbraio.
Parla di dignità, di sacralità, di amore. Perché la vita, ogni vita, porta sempre con sé dignità, sacralità e amore. Parla di fermezza e di difesa appassionata. Perché ognuno di noi deve essere cosciente e coinvolto in questa opera di tutela dell’esistenza che è «il dono più prezioso fatto all’uomo».
Un dono, appunto, che ciascuno ha diritto di ricevere. Un dono che non può essere “a disposizione” di altri, guidati dall’egoismo e da quella pericolosa idealizzazione del concetto di autodeterminazione della donna spesso sbandierato come grande conquista di un mondo progressista, ma in realtà manifesto di solitudine e incapacità di cogliere l’essenza di diventare mamma.
I vescovi parlano di “piaga dell’aborto”, Papa Francesco era stato altrettanto chiaro quando aveva ammesso che «è come affittare un sicario per risolvere il problema». E aveva evidenziato proprio come questa scelta sia frutto di un egoismo inumano: «Un approccio contraddittorio consente anche la soppressione della vita umana nel grembo materno in nome della salvaguardia di altri diritti. Ma come può essere terapeutico, civile, o semplicemente umano un atto che sopprime la vita innocente e inerme nel suo sbocciare?»
Non può. Per questo l’invito dei Vescovi è quello di «incoraggiare la comunità cristiana e la società civile ad accogliere, custodire e promuovere la vita umana dal concepimento al suo termine naturale. Perché la vita è sempre un bene». Ogni vita, soprattutto quella più fragile, quella indifesa che ha bisogno dell’essenziale. Che ha bisogno di nascere, per sé e per l’intera comunità.
Ed è all’intera comunità che questa Giornata per la Vita si rivolge, ancora con le parole dei Vescovi che invitano ad «accogliere la vita umana e custodire la sua dimora che è la terra: questo significa scegliere di rinnovarsi e rinnovare, di lavorare per il bene comune guardando avanti». Riconoscendo nella famiglia e in ciascun essere umano “l’opera sorgiva di Dio”.
Simbolo immancabile della Giornata per la Vita è la primula, offerta al termine delle messe festive in tutte le parrocchie della diocesi: un tocco di colore nelle proprie case, un aiuto prezioso che i Centri di Aiuto alla Vita e tutti coloro che, ogni giorno e nel silenzio, operano al fianco delle mamme in difficoltà potranno trasformare in un’opera di amore verso il prossimo. Che è dignità, sacralità, amore.
Centro Aiuto alla Vita di Pinerolo
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