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Chiesa  

Dall’Osservatorio Van Thuân un appello ai cattolici

Dall’Osservatorio Van Thuân un appello ai cattolici

21 ottobre 2011

Roma. Il 3 e 4 ottobre scorsi si è svolto un seminario sulla Dottrina sociale della Chiesa

L’Appello politico agli italiani lanciato dall’Osservatorio Van Thuân, di cui abbiamo già parlato su Vita, esprime con chiarezza come «l’Italia ha bisogno dei cattolici, i cattolici hanno bisogno dell’Italia». Presentato nella scorsa primavera, edito da Cantagalli sotto il titolo «Il Paese smarrito e la speranza di un popolo», ha avuto una diffusione che potremmo definire carsica: sottotraccia, lontano dalle polemiche politiciste sui media. Gli scorsi 3 e 4 ottobre, presso Palazzo Cesi in Roma, è stato oggetto di un qualificato seminario di studi promosso dalla stesso Osservatorio Internazionale sulla Dottrina sociale della Chiesa, in collaborazione con il Movimento Cristiano Lavoratori e la Fondazione Italiana Europa Popolare. Coordinate dal presidente di MCL Carlo Costalli e dal professor Lorenzo Ornaghi, già rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, le giornate hanno visto l’intervento di studiosi, accademici e politici di varia estrazione che hanno portato il loro contributo personale di proposte rispetto al testo. Una modalità di presenza e impegno personale, non come sommatoria di sigle, che guarda allo “spirito di Camaldoli”. Ai lavori ha partecipato anche il presidente dell’Osservatorio, l’Arcivescovo di Trieste, monsignor Giampaolo Crepaldi. Come ha puntualmente fatto notare, intervenendo per primo al seminario, Sergio Belardinelli: «l’appello è un gesto di coraggio (in un tempo segnato dalla pressoché totale afasia dei cattolici, sia laici che gerarchia) e una proposta finalmente organicamente e specificamente cristiana della lettura della realtà, a partire dal rilancio pubblico dei princìpi non negoziabili della vita, della famiglia e della libertà di educazione». Per Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo (RNS), invece, è «un atto di realismo cristiano e finalmente un ampliamento della visione cattolica della storia umana con la sottolineatura della virtù teologale della speranza come imprescindibile bussola dell’agire pubblico». Il dibattito si è poi articolato sulle modalità per una più incisiva presenza dei cattolici nella vita pubblica, senza reclusioni nelle sacrestie e con il coraggio di stare in piazza, senza sudditanze culturali. In chiusura del seminario, monsignor Giampaolo Crepaldi, nel ringraziare gli intervenuti, ha ricordato che è l’incontro con Gesù Cristo (Redentore sul Golgota ma anche Lògos Creatore dall’eternità) che dà il senso alla vocazione cristiana nella storia e alla genuina passione missionaria (la famosa Chiesa «in uscita verso le periferie esistenziali») che scaturisce da quest’incontro originario (ricordando anche il travolgente numero 266 di Evangelii Gaudium: «Non si può perseverare in un’evangelizzazione piena di fervore se non si resta convinti, in virtù della propria esperienza, che non è la stessa cosa aver conosciuto Gesù o non conoscerlo, non è la stessa cosa camminare con Lui o camminare a tentoni, non è la stessa cosa poterlo ascoltare o ignorare la sua Parola, non è la stessa cosa poterlo contemplare, adorare, riposare in Lui, o non poterlo fare. Non è la stessa cosa cercare di costruire il mondo con il suo Vangelo piuttosto che farlo unicamente con la propria ragione»). Infine, il Presidente dell’Osservatorio ha sottolineato l’urgenza delle scelte di campo forti da fare nell’ora presente, perché questo è ormai il tempo di «scelte chiare e precise», non più di tavoli confusi e indistinti che raccolgono tante sigle diverse ma non producono nessuna identità e, d’altronde, proprio per questo l’appello è rivolto a tutti «ma non è su misura per tutti». L’intenzione, riaffermata sia da Ornaghi sia da Costalli, raccogliendo l’invito dei convenuti, è di dar continuità al lavoro di Palazzo Cesi, per rispondere davvero “presente!” all’urgente appello.

Marco Margrita

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Lorenzo Ornaghi, già rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

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