AGD – 12 ottobre 2015
L’attualità della Evangelium Vitae a vent’anni dalla sua pubblicazione. L’enciclica di san Giovanni Paolo II per annunciare che “il Vangelo dell’amore di Dio per l’uomo, il Vangelo della dignità della persona e il Vangelo della vita sono un unico indivisibile Vangelo” sarà al centro di una giornata di studio il prossimo 24 ottobre (9-18) a Torino al Teatro Collegio San Giuseppe.
Un’iniziativa promossa da Federvita Piemonte e Valle d’Aosta con Orizzonti di vita e Bievol per confrontarsi, sottolinea Maria Paola Tripoli, presidente di Orizzonti di Vita «su di un documento storico che attesta la profetica attenzione della Chiesa ai temi del rapporto scienza e fede e scienza e vita, temi che a distanza di 20 anni sono esplosi nel settore della bioetica e del biodiritto».
E prosegue: «La vita umana è un dono non una proprietà, tanto meno un prodotto di cui disporre come l’odierna cultura del “diritto al figlio”, della riproduzione in vitro, della selezione riproduttiva sembra dare per scontato. La vita umana è un dono che va “curato”, amato, seguito, accompagnato, un seme che per crescere richiede cura ed amore, specie nei momenti difficili della malattia, della sofferenza, della morte».
Giovanni Paolo II elencò le attuali e incombenti minacce della vita facendo sue le parole del Concilio Vaticano II: «Tutto ciò che è contro la vita stessa, come ogni specie di omicidio, il genocidio, l’aborto, l’eutanasia e lo stesso suicidio volontario, tutto ciò che viola l’integrità della persona umana, come le mutilazioni, le torture inflitte al corpo e alla mente, gli sforzi per violentare l’intimo dello spirito; tutto ciò che offende la dignità umana, come le condizioni infraumane di vita, le incarcerazioni, la schiavitù, la prostituzione, il mercato delle donne e dei giovani, o ancora le ignominiose condizioni di lavoro con le quali i lavoratori sono trattati come semplici strumenti di guadagno e non come persone libere e responsabili; tutte queste cose, e altre simili, sono certamente vergognose e mentre guastano la civiltà umana, inquinano coloro che così si comportano ancor più che non quelli che le subiscono; e ledono grandemente l’onore del Creatore».
«Il Seminario – spiega ancora Tripoli – intende riproporre i valori, le proposte, gli ideali della Evangelium vitae alla luce degli avvenimenti degli ultimi 20 anni per riscoprire la gioia della vita, la bellezza e la delicatezza di un tesoro che ciascuno porta in sé: troppa speculazione, troppa banalizzazione, troppo delirio di onnipotenza di una certa medicina, una certa scienza, un certo diritto: le biotecnologie, l’ingegneria genetica, il biodiritto sembrano assecondare più la cultura del possesso e del delirio che la cultura del servizio e del prendersi cura».
Alcune domande sono il filo conduttore del Convegno: il dialogo Caino e Dio Creatore “Dov’è tuo fratello?” la risposta di Caino “Sono forse custode di mio fratello?” (Gn. 4,9) ; l’esame di come sia stato possibile arrivare a chiamare diritto ciò che è sempre stato considerato delitto; quale rapporto vi è tra democrazia e difesa della vita e tutela del diritto all’obiezione di coscienza.
Tra i relatori l’economista Ettore Gotti Tedeschi, il medico Chiara Mantovani, l’antropologo Stephan Kampowski, l’avvocato Massimo Micaletti. Introduce i lavori Marisa Orecchia, presidente di Federvita Piemonte e modera la seconda sessione Maria Paola Tripoli. Alla vigilia dell’anno della Misericordia il convegno vuole offrire inoltre «un momento di ripensamento consapevole perché la tutela e la promozione della vita è un segno di civiltà imprescindibile, è un’opera di misericordia spirituale e corporale, è una lode che tutti possono elevare “laudato sii mi Signore per sorella vita e sorella morte”», rimarcano i promotori.