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Chiesa  

Susa ha accolto il suo vescovo Roberto

Susa ha accolto il suo vescovo Roberto

Domenica 8 maggio monsignor Roberto Repole ha fatto il suo ingresso come nuovo vescovo della diocesi di Susa, il giorno dopo averlo fatto a Torino.

Un teologo cresciuto a Druento e Givoletto

Domenica 8 maggio, alle 15, la diocesi di Susa ha accolto il suo nuovo pastore, l’Arcivescovo metropolita di Torino monsignor Roberto Repole, classe ’67, teologo, di chiare origini piemontesi, essendo nato a Torino e cresciuto a Druento e Givoletto, che appena il giorno prima, sabato 7, aveva fatto il suo ingresso nella diocesi del capoluogo subalpino.

 

L’accoglienza del sindaco e dei vescovi emeriti

Accolto dal sindaco di Susa Piero Genovese, il nuovo vescovo ha poi concelebrato la messa solenne in una  Cattedrale di San Giusto, gremita di gente, autorità e con la maggior parte del clero diocesano, insieme ai suoi due predecessori, i monsignori Cesare Nosiglia e Alfonso Badini Confalonieri, più l’Arcivescovo di Spoleto e Norcia, Renato Boccardo, valsusino di origine.

 

Il pastorale consegnato da Nosiglia

È stato quindi monsignor Nosiglia, dopo le lettura della bolla pontificia di Papa Francesco con la quale ha affidato le due diocesi a Repole, a consegnare il pastorale al nuovo Arcivescovo.

 

L’omelia: farsi pecora sulle orme del vero pastore

Il neo-pastore di Torino e Susa, nella sua prima omelia nella chiesa madre della diocesi segusina,  ha lanciato questo messaggio: «Il vescovo oggi dev’essere quel pastore che sarà ascoltato e seguito soltanto se saprà farsi pecora sulle orme del vero pastore, che è il Padre. Solo così potrà aiutare il suo gregge a distinguere, in mezzo al chiasso del mondo di oggi, quell’unica voce che salva, affidando tutti a quelle mani, le uniche sicure, quelle di Dio».

 

L’abbraccio a don Ettore De Faveri

Commovente anche l’abbraccio di monsignor Repole al parroco della Cattedrale, don Ettore De Faveri, costretto sulla sedia a rotelle per un serio problema al ginocchio.

 

Il saluto della diocesi

Alla fine della celebrazione, il saluto della Diocesi è stato affidato al vicario generale don Daniele Giglioli, che ha donato a monsignor Repole i volumi della Summa Theologica di San Tommaso, augurandogli di essere quella guida capace di leggere i segni dei tempi a favore delle comunità affidategli.

 

Il risveglio di entusiasmi sopiti

Dopo la celebrazione, l’Arcivescovo ha poi salutato autorità e fedeli all’interno dell’ampio corridoio dell’antistante seminario vescovile. È stato un pomeriggio segnato da un incontro che ha rinsaldato la fede, ma anche ha risvegliato entusiasmi assopiti, oltre ad aver suscitato commozione mista a gioia. Un po’ come il contemporaneo alternarsi di pioggia e sole primaverile che ha incorniciato l’ingresso del nuovo pastore.

Giorgio Brezzo

(foto Roberto Giuglard)

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