4 Febbraio 2021

[ photogallery ] La candela della famiglia: in ogni casa un segno di fede

«In questo periodo di pandemia ci siamo resi conto che c’è un ambiente che era già fragile prima: la casa. Negli scorsi decenni si è lavorato molto per proporre iniziative in comunità. Ma, nel momento in cui non si può fare comunità, ci siamo resi conto che c’è quasi niente in alternativa. È quindi importante riguadagnare la casa come luogo che abbia momenti e segni per nutrire la fede».

Così il vescovo Derio fotografa la realtà della comunità cristiana, messa alla prova della pandemia di Covid-19.

Un tempo, in quasi tutte le case, c’erano immagini di santi che richiamavano la fede e si condividevano momenti di preghiera in particolari occasioni. Tutto questo, soprattutto nelle famiglie giovani, oggi è sempre più raro. Ecco allora una proposta semplice e concreta per vivere la casa come chiesa domestica: la candela della famiglia.

«L’intento è quello di tornare ad avere in casa dei simboli a cui abbinare anche momenti di silenzio o di preghiera – prosegue il vescovo -. Ne lanciamo uno per i prossimi anni partendo da questo tempo buio, cogliendo l’occasione della festa della Candelora (2 febbraio). Questa candela benedetta si può tenere in casa. È grande e bella: si può mettere in un luogo visibile e accendere durante la cena della domenica sera per invocare la benedizione sulla settimana che inizia, ma anche in momenti di difficoltà o momenti belli della vita famigliare».

Le candele della famiglia, fatte realizzare appositamente da una cereria di Cuneo, sono state benedette il 2 febbraio, in occasione della Candelora, dal vescovo Derio che ha presieduto la celebrazione in diretta streaming dal vescovado (clicca qui per guardare il video).

Foto Elleciemme video

Le candele saranno distribuite durante domenica 7 febbraio nelle parrocchie. È anche possibile richiederle in Curia (Via vescovado, 1, nei giorni lun, mar, gio e ven, dalle 9 alle 12 – tel 0121.37.33.01)