21 ottobre 2015

«Lo sgombero di alcune famiglie rom da Lungo Stura mi addolora profondamente. Conosco quel sito avendolo visitato più volte in questi anni. La prima volta ho detto: qui siamo nel Quarto Mondo».

Sono le parole dell’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, che si augura possa continuare il progetto “Città possibile” e annuncia che convocherà il “tavolo rom” costituito presso l’Arcivescovado per affrontare il problema delle famiglie rom che “non sono entrate o hanno accettato di entrare nel progetto”.

«Va dato atto all’impegno del Comune e di diverse realtà associative che hanno lavorato con generosità e discrezione alla sua riuscita – continua Nosiglia – Purtroppo non tutte le famiglie rom sono entrate o hanno accettato di entrare nel progetto e ora anche un certo numero di quelle che hanno aderito, una volta terminate le risorse disponibili, rischiano di vedere vanificata la loro positiva scelta».

 

L'arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglila

L’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglila