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Chiesa  

L'addio a Piergiorgio Golzio

L'addio a Piergiorgio Golzio

Venerdì 5 aprile, alla casa dell’anziano Madonna della Misericordia di Pinerolo, è mancato il diacono Piergiorgio Golzio. Nato il 27 luglio del 1932, era stato ordinato diacono dall’allora vescovo di Pinerolo monsignor Pietro Giacchetti il 27 giugno 1997 a Frossasco. Dal momento della sua ordinazione, ha offerto il proprio servizio nella parrocchia di Santa Maria Assunta in Cantalupa fino al 2004, quando si è trasferito nella Parrocchia di San Giovanni a Campiglione. Dal luglio del 2010 è stato ricoverato al Fer di Pinerolo, non rinunciando a svolgere il suo servizio ministeriale con gli ammalati. Piergiorgio GolzioIl vescovo di Pinerolo Pier Giorgio Debernardi, durante l’omelia del funerale celebrato lunedì 8 aprile, lo ha ricordato con queste parole: «Desidero ricordare così la figura e il ministero del diacono Pier Giorgio Golzio. Sintetizzo tutto in queste parole: umiltà e semplicità, disponibilità e generosità. Nelle comunità di Cantalupa, Bibiana e Campiglione Fenile ha sempre dato tutto se stesso collaborando con dedizione accanto ai parroci esprimendo due sue preferenze: l’amore alla liturgia e la vicinanza agli anziani e agli ammalati portando a loro frequentemente la comunione. Sapeva consolare, lui che conosceva che cosa era la sofferenza. Aggiungo anche questo ricordo: era un uomo mite, capace sempre di mettere concordia. Le sue parole, in particolare la sua predicazione, calma e trasparente, faceva gustare la parola di Dio come balsamo che ritempra e guarisce. È passato in mezzo alle nostre comunità, quasi nel nascondimento, ma molto amato e molto apprezzato». Di Golzio conserva un ottimo ricordo anche il diacono Giorgio Giovine: «Al di là del rapporto diaconale, ero molto amico con Piergiorgio e sua moglie Pierangela. Conservo un ricordo molto bello di una giornata in cui siamo andati al convegno dei diaconi ad Assisi: eravamo io, Piergiorgio e le nostre mogli; i due diaconi “lavoravano” mentre le mogli andavano a spasso! Alla fine di questa giornata, Pierangela voleva visitare Siena e così ci siamo andati, con una lunga e piacevole passeggiata attraverso le colline. Poi lo ricordo al Fer: per due anni è andato a trovare gli ammalati, ha portato l’eucaristia, e celebrato la Liturgia della Parola quando non c’era il sacerdote. Andare al Fer è stata una sua scelta, dopo che è mancata Pierangela, perché non voleva pesare sulla cognata». Un altro diacono, Enrico Berardo, affida la memoria di Golzio a queste parole: «Il “fratello diacono” Piergiorgio era una persona affabile, molto garbata e anche riservata. Dotato di una devozione profonda insieme ad una squisita semplicità di fede. Era anche un eccellente compagno di chiacchierate in campo tecnico e scientifico. Tra i tanti ricordi ho in mente una celebrazione nella chiesa parrocchiale di Frossasco; forse era la sua ordinazione diaconale. Celebrava il vescovo mons. Pietro Giachetti. La chiesa era piena, in presbiterio eravamo stretti stretti e vestiti con i paramenti liturgici, l’omelia si dilungava un po’, la stagione era calda; fu una sudata come non mai: quasi un sacrificio “quaresimale” di quelli tosti. Sorrideva quando lo ricordavamo e diceva: “Ero appena arrivato è già vi facevo patire!” Ora è “andato avanti” come dicono gli alpini. Ci ricorderemo di lui e pregheremo per lui sicuri di avere un intercessore in più in cielo».

Nicolò Mosca

 

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