21 Aprile 2025
Il vescovo Derio: porto nel cuore quella telefonata di Papa Francesco

«È stato un papa che sapeva guardare avanti, era davvero un profeta e ha osato spronarci a essere una Chiesa in uscita». Così il vescovo Derio sintetizza il pontificato di Papa Francesco, di cui ricorda in modo particolare la telefonata ricevuta nel 2020, quando era in ospedale, gravemente ammalato di Covid: «La sua chiamata è stata incoraggiante. Con molta semplicità mi disse che mi ricordava nella preghiera, mi era vicino e mi invitava alla testimonianza di fede. Una telefonata semplice, sembrava quella di un amico, non del Papa. Sicuramente la porto nel cuore. Mi ero proposto di chiamarlo per contraccambiare, ma purtroppo non ho fatto in tempo».
Il vescovo richiama poi lo stile e il magistero del Pontefice: «Pur essendo il Papa, a capo di una grande istituzione, ha sempre parlato e agito con libertà, franchezza e parresia. Ci ha insegnato a essere umili e profondamente gioiosi. La gioia, quella che lui aveva dentro, ricorre spesso nei suoi scritti. Papa Francesco ci ha aiutati a credere alla storia e a tornare dentro la storia, e non a stare a lato. Ha sempre parlato da credente del creato e da credente della fraternità universale, richiamando alla giustizia e alla solidarietà con i poveri.
I suoi scritti, in particolare le encicliche “Laudato si’” e “Fratelli tutti”, ci hanno davvero aiutato a stare dentro la storia e dentro il creato».
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