7 Agosto 2023
GMG 2023 LISBONA. Parco Edoardo VII: un’esperienza d’amore con Dio!
Riceviamo e pubblichiamo una riflessione a cura di don Massimo Lovera, tra i sacerdoti che hanno accompagnato i ragazzi della nostra Diocesi a Lisbona per la Giornata Mondiale della Gioventù 2023. Parroco a Pinerolo (Spirito Santo) e vicario della Zona pastorale Urbana, don Massimo è il coordinatore dell’Ufficio diocesano di Pastorale Giovanile.
Parco Edoardo VII. Un luogo che fino a una settimana fa era sconosciuto alla maggior parte dei giovani che hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù 2023. Un luogo al centro di Lisbona che rimarrà indelebile nella nostra mente e che non potrà essere più dimenticato, perché proprio lì abbiamo vissuto delle esperienze uniche e straordinarie. Quando giungi in cima al parco, la vista è talmente bella che non sai dove volgere prima lo sguardo. Gli occhi si perdono in una miriade di colori tra le colline di Lisbona, la statua e la piazza del Marchese di Pombal e il fiume Tago. Lo abbiamo raggiunto la prima volta con un gruppo di giovani salendo dalla parte in cui c’è un piscina nella quale per il caldo molti la attraversavano a piedi trovando un po’ di refrigerio. Tutto attorno si estendono terreni con olivi e altre piante sotto la cui ombra andavano a rifugiarsi diversi pellegrini. Nel frattempo, seduti proprio sotto degli olivi, alcuni sacerdoti ascoltavano i giovani che raccontavano di sé, di ciò che li stava muovendo interiormente, del loro vissuto intessuto di paure e dubbi, ma anche di sogni e di speranze. E intanto spirava tra le fronde degli alberi e tra le parole di quei giovani un vento che ti avvolgeva dappertutto, ovunque, facendoti provare l’ebbrezza della presenza dello Spirito che “non sai di dove viene e dove va”, lasciando un segno profondo del Suo amore in tanti cuori, desiderosi di aprirsi a Dio e agli altri. E lo stesso vento spingeva in una corsa senza fine le nuvole rossastre che si inseguivano velocemente nel cielo, mentre si susseguivano i canti, le letture, le preghiere della messa di apertura della GMG. A poco a poco le nubi perdevano velocità e parevano rimanere fisse in cielo, come gli occhi del cardinale di Lisbona che, pieni di luce e di gioia, fissavano quello stuolo festante di giovani. Forse nella sua vita nemmeno lui aveva visto così tanti giovani insieme. Il suo tenero sguardo di pastore lasciava trapelare una certa commozione, accompagnata molto probabilmente da un profondo senso di gratitudine per quell’incredibile bagno di giovane chiesa che lo stesso parco stentava a contenere. La medesima scena di una folla oceanica di giovani si è ripresentata la sera della via crucis. Su un palco illuminato a giorno, mentre venivano lette le quattordici stazioni che affrontavano le paure, le cadute, le ferite del mondo giovanile, un gruppo di giovani ballerini con le loro agili e delicate movenze ci aiutavano ad addentrarci nel mistero di dolore e di sofferenza della croce che, a mano a mano che saliva giungendo nel punto più alto, trascinava in un vortice d’amore i cuori di tanti giovani che si sono ritrovati col viso rigato dalle lacrime. I loro occhi, i loro volti, i loro pianti, i loro sorrisi esprimevano ciò che mi ha scritto uno di loro: “Ho preso la corda che il Signore mi stava lanciando e finalmente ho incominciato a stare bene, perché Lui si è messo davanti a me con la sua croce nel momento del bisogno”. Ecco che cosa è stato davvero sperimentato da molti giovani nel parco Edoardo VII: l’incontro con un Dio che ti ama così come sei, che ha un grande sogno d’amore su di te, che cammina sempre davanti e accanto a te, che vuole per te una vita felice e pienamente realizzata, spesa per amore degli altri.
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