15 marzo 2016
Un apostolo della misericordia, questo vuol essere Marco Brunetti, il nuovo vescovo di Alba, per il suo popolo. Lo ha annunciato domenica pomeriggio nella Cattedrale San Lorenzo al termine della celebrazione per la sua ordinazione episcopale presieduta da Cesare Nosiglia, presidente della Conferenza episcopale piemontese con Severino Poletto, arcivescovo emerito di Torino e Giacomo Lanzetti, vescovo emerito di Alba e alla presenza di quasi tutti i vescovi piemontesi.
In tanti hanno voluto condividere questo momento solenne e di gioia per tutta la comunità e per la chiesa piemontese. Affollati il Duomo e la piazza Risorgimento, numerosi i sacerdoti di cui tanti giunti dalla diocesi di Torino, dove fino ad oggi monsignor Brunetti ha guidato la pastorale della Salute della diocesi di Torino e quella regionale, numerosa anche la comunità di Nichelino, in particolare dalla parrocchia Sant’Edoardo Re, la sua parrocchia di origine.
Una testimonianza toccante l’ha portata Sandro Manfrinati, che ha ricordato i tempi in cui il giovane Marco ha maturato la sua vocazione in una comunità che era considerata “la periferia della periferia”, un quartiere operaio, destinazione di tanti immigrati del Sud Italia con una piccola “baracca” sulle sponde di uno dei fiumi più inquinati d’Italia il Sangone dove si riuniva la comunità per pregare.
Ha imparato sul campo cosa vuol dire misericordia, come ha sottolineato nella sua omelia monsignor Nosiglia: «Di questo ministero della misericordia e di consolazione tu, caro monsignor Marco, sei stato annunciatore e servitore nei vent’anni del tuo intenso servizio verso i malati e sofferenti nell’Ufficio per la pastorale della salute. Conosci dunque bene per esperienza come sanare le ferite del corpo e dell’anima nei momenti più veri e intimi della vita delle persone, che sono appunto la malattia e la solitudine».
Tutto ciò è per l’arcivescovo di Torino, «un patrimonio di umanità, di forte spiritualità e di concreta pastorale proprio di quella Chiesa in uscita e che sa abitare le periferie esistenziali dell’uomo di oggi, così fortemente voluta e promossa da Papa Francesco». Gli ha poi ricordato che il suo ministero «inizia in una stagione molto feconda per la Chiesa, che sotto la spinta innovatrice di papa Francesco è chiamata ad aprire le sue porte ed uscire dai suoi recinti per immergersi nel tessuto vitale della gente». La cerimonia si è conclusa con le parole di invito di monsignor Brunetti ad essere “Misericordes sicut Pater” – “Misericordiosi come il Padre“, proprio come il motto vescovile che ha scelto.
«La celebrazione è stata molto suggestiva – commenta don Antonio Rizzolo, direttore di Gazzetta d’Alba, il settimanale dei Paolini di Alba, Langhe e Roero – e il nostro nuovo vescovo Marco si è mostrato persona umile e disponibile, un vero pastore con l’odore delle pecore, come direbbe papa Francesco. Il suo immergersi tra la gente, che si è stretta intorno a lui per dimostrargli affetto e benevolenza, è stato un segno molto significativo in questo senso. Auguriamo di cuore a monsignor vescovo ogni bene e di essere davvero quel pastore accogliente e misericordioso di cui parla il rito di ordinazione, in particolare verso i poveri e i bisognosi di conforto e di aiuto».
Chiara Genisio