AGD – Riuscire ad essere almeno un pallido riflesso del Signore Gesù e saper scaldare i cuori della gente. Questi i propositi del vescovo Gianni Sacchi ordinato sabato mattina nella cattedrale di Biella. Nelle parole del nuovo vescovo i sentimenti di gratitudine a Dio e a papa Francesco, il ricordo del giorno che ha segnato la sua vita (fu ordinato sacerdote il 28 aprile 1990 dall’allora vescovo, Massimo Giustetti), il pensiero a mamma e papà, già nell’abbraccio di Dio.  Sentimenti di affetto e gratitudine estesi anche alle parrocchie dove ha operato: come parroco a Vigliano Biellese, e come vice a Biella San Paolo, senza dimenticare l’esperienza vissuta a Trivero, Gaglianico e Sandigliano. Un grazie esteso anche al vescovo di Biella, Gabriele Mana che ha presieduto la solenne celebrazione ed è stato vescovo ordinante principale. Accanto a lui, come vescovi ordinanti l’arcivescovo di Vercelli, Marco Arnolfo e l’amministratore apostolico di Casale Monferrato, Alceste Catella. E proprio guardando a lui, biellese e fino a qualche mese fa vescovo di Casale Monferrato, Sacchi ha ricordato l’amicizia condivisa e lo speciale legame.  Presenti i vescovi del Piemonte con il presidente della Conferenza Episcopale Piemontese, l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia.  Tra gli altri anche il vescovo eletto Angelo Accattino, Nunzio Apostolico in Bolivia, che appartiene al clero di Casale Monferrato e il vescovo eletto di Mondovì,  Egidio Miragoli. Da Tortona, che appartiene alla Regione Ecclesiastica Liguria, è giunto il vescovo Vittorio Viola, biellese e frate francescano. Presente anche Luigi Bettazzi, emerito di Ivrea, unico vescovo italiano – ancora vivente – che partecipò al Concilio Vaticano II.  «Caro don Gianni – ha augurato il vescovo Mana – tu puoi e devi donare Gesù Cristo e ciò è molto più grande del vescovo stesso, fosse pure un santo e un genio. Ti auguriamo che prima di essere questo o quello, tu sia di Gesù Cristo cosicchè tutti coloro che ti incontrano possano inciampare in Dio come una realtà evidente, come prova di un Dio possibile e necessario». Infine, nelle parole del vescovo di Biella, l’invito a credere nella gioia cristiana. «Vivere e credere alla gioia quando le cose vanno per il meglio, credere alla gioia quando le cose vanno male. Credere che “nulla al mondo può rapirci questa gioia” perché sempre e dovunque  abbiamo tutto – per fede – ciò che è necessario per essere beati».  Facendo riferimento al motto scelto dal vescovo Gianni,  è venuta dal vescovo di Biella la sottolineatura che Gesù si fa compagno di viaggio e invita a «camminare con tanti uomini e donne senza meta e anche con tanti discepoli scoraggiati che consegnano al passato la loro speranza e che vedono il futuro senza il bisogno di Dio».

Susanna Peraldo