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Chiesa  

#coronavirus. L'Italia affidata alla Madonna nel 2020, ma non è la prima volta

#coronavirus. L'Italia affidata alla Madonna nel 2020, ma non è la prima volta

La sera di venerdì 1° maggio alle 21 nel santuario Santa Maria della fonte di Caravaggio c’è l’atto di affidamento dell’Italia alla Madonna. Lo ha deciso la Conferenza episcopale italiana: «Raccogliendo la proposta e la sollecitazione di tanti fedeli, il Paese sarà affidato alla protezione della Madre di Dio come segno di salvezza e di speranza» in questo tempo di coronavirus. La storia degli ultimi due secoli ha registrato eventi simili nei tempi più bui dell’umanità e dell’Italia.

1942

Pio XII consacra la Chiesa e l’umanità al Cuore immacolato di Maria (1942) – Nelle apparizioni ai tre pastorelli a Fatima (13 maggio-13 ottobre 1917) la Madonna chiede la consacrazione della Chiesa e del genere umano e della Russia. Pio XII, nel radiomessaggio ai pellegrini di Fatima (31 ottobre 1942) in piena Seconda guerra mondiale, si dice sicuro che la consacrazione aiuterà «il mondo a liberarsi dalle discordie, dall’odio e dalle iniquità che lo affliggono e proteggerà la Chiesa contro le persecuzioni di cui è oggetto e che le causano sanguinosa sofferenza. Regina del rosario, ausilio dei cristiani, rifugio del genere umano, vincitrice di tutte le battaglie di Dio! ci prostriamo al vostro trono, sicuri di impetrare misericordia e di ricevere grazie, aiuto e difesa. In quest’ora tragica della storia umana ci affidiamo e ci consacriamo, in unione con la Chiesa, che soffre e sanguina in tante parti e in tanti modi tribola, e con tutto il mondo straziato da feroci discordie, riarso in un incendio di odio, vittima della propria iniquità. Regina della pace, date al mondo in guerra la pace che i popoli sospirano, la pace nella verità, nella giustizia, nella carità di Cristo, la pace delle armi e delle anime. Accordate la vostra protezione agli infedeli e a quanti giacciono nelle ombre della morte; concedete loro la pace e fate che sorga il Sole della verità. Ai popoli separati per l’errore o per la discordia date la pace e riconduceteli all’unico ovile di Cristo. Arrestate il diluvio dilagante del neopaganesimo». Ripete l’atto con maggior solennità l’8 dicembre 1942.

1952

La consacrazione della Russia alla Madonna avviene il 7 luglio 1952 – Pio XII compie forti scelte mariane: la consacrazione della Chiesa e del genere umano al Cuore di Maria (31 ottobre 1942), il dogma dell’Assunzione (1° novembre 1950), l’Anno Mariano (1953-8 dicembre-1954). La consacrazione della Russia alla Madonna (lettera apostolica «Sacro vergente anno», 7 luglio 1952) è da vedere non solo come attuazione della richiesta della Madonna a Fatima ma soprattutto alla luce del forte anticomunismo di Pacelli e della Chiesa: lo vedono anche più pericoloso del nazifascismo che porta l’umanità alla devastazione del secondo conflitto mondiale. Il «decre­to di scomunica dei comunisti» emesso il 12 luglio 1949 dal Sant’Offizio: condanna l’ideologia e scomunica i fedeli, «apostati dalla fede cattolica», che «professano il comunismo materialista e anticristiano» e ne fanno propaganda: non possono essere ammessi ai Sacramenti. Il decreto solleva furiose polemiche e aizza in Russia e nell’Est Europa la repressione di Stalin, il peggiore persecutore dei cristiani. Pio XII confida: «Moltissimi da ogni parte del mondo espressero la loro vivissima esultanza per il dogma. E non mancò chi ci supplicò affinché consacrassimo l’intero popolo della Russia al Cuore immacolato di Maria».

1959

«L’Italia consacrata alla Madonna» il 13 settembre 1959 – A Catania il cardinale arcivescovo di Napoli Marcello Mammì, davanti a 400 mila fedeli, durante il Congresso Eucaristico nazionale consacra la Penisola alla Madonna. La prima proposta venne dal Congresso Eucaristico (1894) e dal Congresso Mariano (1898) celebrati a Torino. Nella preparazione e nello svolgimento del Congresso Mariano (4-8 settembre 1898) il cardinale arcivescovo Agostino Richelmy scrive ai vescovi d’Italia: «Sorride l’idea di consacrare i figli tribolati di questa povera Penisola perché nel nuovo secolo, distrutti gli sforzi del moderno paganesimo, pieno e perfetto sia il trionfo di Gesù redentore». Leone XIII condivide e il 2 agosto 1898, scrivendo a Richelmy, elogia «il desiderio di consacrare gli italiani alla Madre di Dio affinché abbiano a riposare tranquilli nella tutela del suo cuore materno. Gli italiani in ogni tempo furono singolarmente devoti alla Vergine e la storia dimostra che fra Maria e gli italiani vi sia stata una nobile gara di cure e affetto, quale c’è fra madre e figli: le migliori glorie degli italiani sono legate al nome della Vergine e da lei ebbero forza e splendore le scienze, le lettere e le belle arti».
Nonostante l’entusiasmo, non se ne fa nulla – Le due guerre mondiali (1914-18 e 1939-45) e le apparizioni della Madonna ai tre pastorelli a Fatima (13 maggio-13 ottobre 1917) ravvivano il progetto che si realizza dopo la costituzione di fatto della Conferenza episcopale italiana (1952) e dopo l’elezione di Giovanni XXIII (1958). La consacrazione è preparata dalla «Peregrinatio Mariae» (1946-51): la statua della Madonna di Fatima pellegrina di città in città e suscita un entusiasmo indescrivibile con predicazioni, confessioni e Comunioni (si stima 12 milioni di presenze complessive e quasi e 2 milioni e 275 mila di Comunioni) in un clima di devozione favorita dal miracolo della «Madonna delle lacrime» di Siracusa (1953-54) e dal Congresso Eucaristico di Catania (6-16 settembre 1959).
L’«atto» è una preghiera al «Signore nostro Gesù Cristo» – Prega il cardinale Mammì «Vescovi di un Paese da voi prediletto e predestinato a essere sede del vostro vicario in terra, solleciti del bene spirituale e materiale del nostro popolo, desiderosi che sulla nostra Patria e sul mondo risplenda un arcobaleno di speranza e pace, o Signore, deponiamo nel cuore della Madre i voti più ardenti per la diletta Nazione italiana: la sua prosperità nella pace, nella giustizia, nella libertà, nell’ordine, nella concordia; la sua fedeltà alla religione che voi le avete dato; la sua integrità nella fede cattolica; la sua santità nei costumi; l’unione dei suoi figli in una fraterna carità».

Pier Giuseppe Accornero

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