9 Ottobre 2012
Beni culturali religiosi: arriva l'intesa per Piemonte e Valle d'Aosta
Il 15 ottobre la firma di mons. Nosiglia e del presidente Cota Sarà firmato il 15 ottobre presso il palazzo della Giunta Regionale dall’arcivescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia e dal presidente della Regione dott. Roberto Cota, il Protocollo d’intesa tra Regione Piemonte e Conferenza Episcopale Piemontese per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali di interesse religioso appartenenti a Enti o Istituzioni ecclesiastiche.
Il percorso per giungere a questo Protocollo d’intesa è stato faticoso e tortuoso. Oltre le diocesi facenti parte della Conferenza Episcopale Piemontese – esclusa la Valle d’Aosta – sono intervenute anche quelle di Genova, Ventimiglia e Tortona perché hanno parrocchie in territorio piemontese (Genova 21 parrocchie, Ventimiglia 2, Tortona 144).
Il testo ha ricevuto la “recognitio” della S. Sede in data 4 gennaio 2012.
All’origine del Protocollo c’è fiducia e collaborazione tra Regione e Conferenza Episcopale, che si esprime nel coordinare gli interventi di restauro; nel salvaguardare, valorizzare e favorire la fruizione dei beni artistici, architettonici e archivistici; nel tutelare il patrimonio bibliografico di interesse religioso.
È una legge quadro (della durata di quattro anni, rinnovabile tacitamente) che abbraccia tutti i beni culturali e prevede anche la partecipazione della Regione al finanziamento. È una legge, inoltre, che prevede la programmazione pluriennale, concordata, con la valutazione congiunta delle priorità reali. La sua applicazione esige, dunque, una azione più condivisa e rispettosa delle necessità di tutte le diocesi coinvolte. A questo riguardo è importante l’art. 10 che prevede la creazione di una Commissione Paritetica Regionale:
Art. 10 – La Commissione Paritetica Regionale Al fine di istruire i progetti, di armonizzare gli interventi, di individuare le risorse e di approfondire gli ambiti di collaborazione, è istituita una Commissione, presieduta dall’Assessore alla Cultura della Regione Piemonte (o suo delegato) e dal Vescovo Presidente della Consulta Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Piemontese (o suo delegato), e composta, in misura paritetica, da funzionari esperti della Regione Piemonte, da delegati della Consulta (fra i quali rappresentanti degli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica) e da un rappresentante della Diocesi di Genova nominato ad quinquennium dal vescovo diocesano. La Commissione dovrà riunirsi almeno tre volte l’anno, convocata dai Presidenti.
C’è da aggiungere ancora questo. Si cercherà di stabilire un rapporto fecondo tra la erigenda Commissione Paritetica Regionale e il Comitato Paritetico costituito presso la Direzione Regionale per i Beni Culturali e paesaggistici al fine di armonizzare tutti gli interventi miranti la salvaguardia e la tutela dei beni culturali di proprietà ecclesiastica. Vale a dire tra Regione e Soprintendenza si accrescerà la sinergia che – con sguardo lungimirante – non può non recare un aumento di interventi qualificati al fine di rispondere sempre meglio alla tutela e valorizzazione di tutto il cospicuo patrimonio dei beni culturali di interesse religioso di proprietà di Enti e Istituzioni ecclesiastiche.
Occorre riconoscere che la squadra degli operatori presenti all’interno della Consulta Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici è di ottima qualità. Responsabile è don Valerio Pennasso al quale esprimo molta gratitudine. Si deve soprattutto a lui e anche all’impegno di tutti, se nell’arco di questi ultimi anni si è riusciti a intessere relazioni sempre più efficaci e propositive sia con le Soprintendenze sia con la Regione, come pure a lavorare a “quadranti” (insieme di diocesi che operano in sinergia) per azioni più mirate, concordate e condivise. Il proseguimento del progetto “città e cattedrali” è certamente un intervento di eccellenza
È importante ribadire che il lavoro della Consulta come pure quello della Commissione Paritetica è a servizio di tutte le diocesi del Piemonte con l’intento di ottenere che le giuste esigenze della tutela e della valorizzazione si armonizzino con quelle che permettono una celebrazione liturgica decorosa.
Tutti lavoriamo per un medesimo scopo sia sul versante ecclesiale sia su quello civile. Auspico che per tutti siano come un programma di vita le parole di Paolo VI: “Noi siamo assetati di bellezza”.
+ Pier Giorgio Debernardi
Presidente della Consulta
per i Beni Culturali della
Conferenza Episcopale Piemontese
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