5 aprile 2016
Un’offerta molto più ampia e variegata. Sia in termini di scelta, sia in termini di fasce orarie di disponibilità del servizio. No, non stiamo parlando del supermercato all’angolo o di una nuova compagnia telefonica. Bensì di un’iniziativa pastorale della nostra Diocesi: il vescovo Pier Giorgio Debernardi, per tutta la durata di questo Anno Santo della Misericordia, ha chiesto ai sacerdoti di mettersi a disposizione, compatibilmente con i loro impegni parrocchiali, per offrire ai fedeli la possibilità quotidiana di accostarsi al sacramento della Riconciliazione nella chiesa cattedrale San Donato a Pinerolo.
Parecchi presbiteri si sono subito resi disponibili. Tra essi, Gustavo Bertea, parroco di San Verano ad Abbadia Alpina e vicario generale della Diocesi, il quale afferma: «Io sono in confessionale in duomo ogni mercoledì, dalle 9 alle 11. L’affluenza è variabile da una volta all’altra, ma è comunque buona: a volte confesso ininterrottamente per oltre un’ora. La gran parte sono anziani e adulti, scarseggiano i giovani. Uomini e donne sono divisi equamente.Normalmente (con qualche eccezione) si tratta di persone che si confessano già in maniera abituale. È un’esperienza molto positiva, in quanto in questa maniera si offre a tanta gente la possibilità di celebrare la Misericordia di Dio, di cui le persone oggi sentono particolarmente il bisogno. Nonostante il Papa, per tutta la durata dell’Anno Giubilare, abbia conferito a tutti i presbiteri la facoltà di assolvere dal peccato di aborto, finora non mi è ancora capitato nessun caso di questo tipo. La gente viene a confessarsi sia per cancellare i propri peccati personali, ma anche per la necessità, sempre più pressante e diffusa, di sfogarsi, di parlare, di sentire la forza del sacramento nella situazione concreta (familiare e lavorativa) in cui ci si trova a vivere».
Gli fa eco Dariusz Komierzynski, parroco a Dubbione, in cattedrale ogni giovedì dalle 9 alle 11: «Le prime settimane venivano poche persone, adesso superano la decina ogni volta. Per la maggior parte si tratta di anziani e di ultracinquantenni, con una sostanziale parità tra uomini e donne. È gente che si confessa d’abitudine. C’è chi è già tornato da me più di una volta. Ritengo questa iniziativa assolutamente preziosa ed utile; a mio parere occorre pubblicizzarla maggiormente, informando i fedeli della nostra Diocesi. Oggi la penitenza è un sacramento in piena crisi. Se faccio un paragone con la situazione nel mio paese di origine, la Polonia, questo emerge in maniera evidente. La colpa è di noi sacerdoti: se non sei presente nel confessionale, la gente non viene certo a cercarti. Ma quando si fanno delle proposte serie, la gente partecipa; ad esempio, a Dubbione ogni venerdì sera celebro l’Eucaristia, seguita dall’adorazione personale e dalla possibilità di accostarsi alla Riconciliazione: la chiesa è sempre piena. Noi presbiteri dobbiamo ricordare alla gente l’importanza di questo sacramento e anche come celebrarlo (indicazioni pratiche): molti vengono in confessionale e non sanno cosa dire, come iniziare… Tanti non si confessano anche per questo motivo».
Anche per don Giovanni Ponso, ormai in pensione ma sempre attivo e disponibile per ogni necessità della Diocesi, si tratta di un’esperienza indubbiamente arricchente: «Io ci sono il lunedì e il sabato dalle 9 alle 11 ed il giovedì dalle 7 alle 8. È una bella iniziativa, utile ed edificante, anche per noi sacerdoti. Quanta gente facciamo felice con il sacramento del Perdono! È il sacramento della gioia! La disponibilità da parte dei preti non è solamente un servizio, ma anche un dovere. La collocazione dei confessori nella chiesa cattedrale, luogo simbolo ed anche centro geografico della città, favorisce i fedeli che non abitano a Pinerolo. Tra le persone che sono venute a confessarsi in queste settimane, ci sono gli habitué e gli sporadici, che, grazie a questa comodità, approfittano del servizio. Mancano i giovani, certo. Ma questi ultimi partecipano già alle celebrazioni diocesane organizzate dalla Pastorale Giovanile. Personalmente, mi fa del gran bene essere disponibile in confessionale: alla mia veneranda età (84 anni), mi sento ancora utile alla Diocesi. E mi fa del bene anche trovarmi a collaborare con i miei confratelli sacerdoti».
Vincenzo Parisi