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Il beato Allamano diventa santo

Il beato Allamano diventa santo

Papa Francesco ha in programma la canonizzazione di Giuseppe Allamano il 20 ottobre 2024 sul sagrato della Basilica di San Pietro a Roma.

“Ogni sacerdote è missionario di natura sua, non si richiede che un grande amore per Dio e zelo per le anime”. Questo il pensiero di Giuseppe Allamano, il sacerdote piemontese che salirà agli onori degli altari sabato 20 ottobre a Roma durante la cerimonia di canonizzazione.

Annoverato tra i santi e i beati sociali torinesi che illuminarono con le loro opere il capoluogo piemontese tra l’Ottocento e il Novecento, Giuseppe Allamano è stato fondatore nel 1901 dell’Istituto Missioni della Consolata che, con i suoi missionari, è ancora presente in 33 paesi del mondo con 231 opere tra cui scuole, ospedali e comunità, con più di 1300 volontari uomini e donne al servizio del prossimo.

Nato a Castelnuovo d’Asti nel 1851, nipote di San Giuseppe Cafasso – di cui pubblicò vita e scritti – discepolo di San Giovanni Bosco a Valdocco, suo padre spirituale, dedicò la sua vita sacerdotale alla formazione di missionari e missionarie perché fossero inviati in tutto il mondo per portare ai popoli la vera “Consolazione”, Gesù Cristo.

Nel 1880 fu nominato giovanissimo Rettore del Santuario della Consolata che all’epoca si presentava fatiscente a livello strutturale e decaduto a livello spirituale. Sotto la sua direzione, insieme alla sapiente opera dell’amico fraterno Don Giacomo Camisassa, il Santuario fu portato a nuova vita, gioiello d’arte, ricco di marmi e d’oro, fucina di numerose attività tra cui il bollettino, rivista che diventò pioniera nel panorama della stampa cattolica. Il Santuario divenne progressivamente un centro di spiritualità mariana e di rinnovamento cristiano e Giuseppe Allamano vi contribuì con il suo carisma, dedito a consigliare e a consolare.

In un’epoca in cui i sacerdoti erano numerosi, Allamano progettò di inviarli in missione scegliendo come prima meta il Kenya, tra i Kikuyu. Da subito si rese necessaria una presenza femminile per l’apostolato e per le numerose attività svolte nelle missioni e da tale esigenza nacque una collaborazione tra il Rettore Allamano e il Cottolengo che portò alla fondazione nel 1910 della Congregazione delle Suore missionarie della Consolata.

Il suo ministero sacerdotale, vissuto nella fraternità insieme a tante persone di provenienze e ceti diversi, ha proposto l’evangelizzazione con un cuore aperto ai più lontani e ancora oggi rappresenta un fulgido esempio di accoglienza e di disponibilità.

Giuseppe Allamano morì nel santuario della Consolata di Torino nel 1926 e ancora giace nella casa madre dell’Istituto Missionari e Missionarie della Consolata in Corso Ferrucci a Torino.

La sua canonizzazione, autorizzata da Papa Francesco, prende impulso dall’attestazione di un miracolo attribuitogli e riguarda la guarigione di Sorino Yanomani, un indigeno della foresta amazzonica che nel 1996 fu aggredito da un giaguaro. Condotto in ospedale in condizioni disperate, con un profondo taglio nella calotta cranica, è stato assistito dalla Suore della Consolata che invocarono il beato Giuseppe Allamano ponendo una sua reliquia al capezzale di Sorino che, dopo un intervento chirurgico, guarì senza presentare problemi neurologici e riprendendo la sua vita normale di abitante della foresta.

Il rito di canonizzazione sarà celebrato da Papa Francesco sabato 20 ottobre alle ore 10:30 sul sagrato della Basilica di San Pietro a Roma.

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