27 Gennaio 2025
Don Barra. A 50 anni dalla morte il ricordo non sbiadisce

Sono passati 50 anni dalla sua morte, il 28 gennaio del 1975, eppure in tantissimi serbano di lui un ricordo indelebile. Don Giovanni Barra non lasciava indifferenti. Colpiva il suo sorriso, la sua affabilità, la sua bontà, la sua capacità di ascoltare. Colpivano i suoi articoli e i suoi libri. Colpiva il suo modo originalissimo di pregare: in chiesa, nel silenzio, prostrato a terra. Il sacerdote pinerolese (era nato il 13 gennaio del 1914 a Riva) ha lasciato un segno profondo nelle persone, e soprattutto nei giovani, che in qualche modo hanno incrociato il suo cammino: insegnante nel Seminario di Pinerolo, assistente dell’Azione Cattolica e della Fuci, inventore e anima di quella Casa Alpina di Pragelato cui fu legato per tutta la vita, giornalista, scrittore, parroco di Madonna di Fatima e rettore del Seminario vocazioni adulte a Torino.
«Ha insegnato ai giovani la “pedagogia della santità” invitandoli a scoprire nel Vangelo una via di bellezza – ha scritto il vescovo emerito Pier Giorgio Debernardi nella prefazione al libro di don Giorgio Grietti “Don Giovanni Barra, Sacerdote di Cristo” -. Non ha cessato di ricordare a tutti “il primato della Grazia”, mettendoli in guardia dalla tentazione di credere che i risultati nell’apostolato dipendano dalla propria capacità e dalla propria bravura […]. Partendo da questa verità, don Barra ha fatto gustare la preghiera e ne ha insegnato l’arte come segreto per tenere strettamente unite contemplazione e azione».
Nella Messa di trigesima, nella chiesa di San Lorenzo a Torino, il cardinal Michele Pellegrino nell’omelia profetizzò: «Io non ci sarò più, ma la Chiesa un giorno confermerà la santità di don Barra». A oggi è riconosciuto come venerabile.
Gli appuntamenti
In occasione del 50esimo anniversario della morte di don Barra, a Pinerolo sono stati programmati alcuni appuntamenti per ricordarlo.
Martedì 28 gennaio alle ore 20.45 il vescovo Derio presiederà la messa nella Basilica di San Maurizio dove sono conservate le sue spoglie mortali e dove spesso si fermano a pregare singoli fedeli e gruppi.
Sabato 1° febbraio alle ore 18.30 la messa vespertina, con la predicazione del vicario generale Massimo Lovera, sarà celebrata nella chiesa Madonna di Fatima, che lui stesso fece costruire e di cui fu il primo parroco.
Domenica 2 febbraio don Barra sarà ricordato durante la messa delle ore 11 nella chiesa parrocchiale di Santa Barbara a Riva di Pinerolo, sua comunità natale.
Oltre alle celebrazioni liturgiche sarà anche presentato il libro “Il miracolo dell’amicizia” di Cristina Menghini. Si tratta di un romanzo per ragazzi che presenta in una forma originale e accattivante la figura di don Barra alle nuove generazioni. L’appuntamento è per le ore 17.30 nella biblioteca Alliaudi di Pinerolo (Via C. Battisti, 11). Interverranno l’autrice e il vescovo Derio. Intermezzi musicali a cura dei maestri Giulia Dimonte (violino), Fabio Banchio (pianoforte) e delle giovani violiniste Carola Buzzanga, Rebecca Carignano, Cristina Dimasi e Adele Molinero.

Il venerabile don Giovanni Barra
Il sacerdote pinerolese Giovanni Barra è stato dichiarato venerabile da Papa Francesco il 19 gennaio del 2023. La causa di beatificazione era iniziata il 9 febbraio 2004 per iniziativa dell’Ufficio Pastorale dei Giovani di Pinerolo. Il 14 febbraio fu nominato postulatore padre Paolo Lombardo OFM. La fase diocesana si concluse il 29 novembre 2008 e i resti di don Barra furono traslati nella Basilica di San Maurizio a Pinerolo.
Le date di una vita
Don Giovanni Barra nacque il 13 gennaio 1914 a Riva di Pinerolo (TO) da Giuseppe Barra e Delfina Viotti. Fu battezzato il 15 gennaio nella chiesa di Santa Barbara in Riva. Nel 1925, il 4 giugno, ricevette la cresima da monsignor Angelo Bartolomasi, vescovo di Pinerolo. Nell’ottobre dello stesso anno trascorse un breve periodo nel Seminario dei Missionari della Consolata. L’anno seguente, nel 1926, entrò nel Seminario Vescovile di Pinerolo.
Il 21 giugno 1930 ricevette la vestizione clericale nella parrocchia di Riva di Pinerolo. Tra il 20 e il 22 dicembre del 1935 ricevette la tonsura e gli ordini minori. Il 29 giugno 1936 fu ordinato suddiacono da monsignor Gaudenzio Binaschi, mentre il 13 marzo 1937 venne ordinato diacono. Lo stesso anno, il 29 giugno, fu ordinato sacerdote da monsignor Binaschi nella cattedrale di Pinerolo. Dopo l’ordinazione, venne destinato all’insegnamento in Seminario e iniziò la sua attività di scrittore.
Nel 1942 divenne assistente dell’Associazione Giovanile di Azione Cattolica “Silvio Pellico”, incarico che ricoprì fino al 1950. L’anno seguente, nel 1943, fondò a Pinerolo una sezione della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI), di cui fu assistente fino al 1965. Nel 1946 inaugurò la Casa Alpina a Pragelato (TO), dove trascorse i mesi estivi fino a settembre 1974. Dal 1949 assunse l’incarico di assistente dei Laureati Cattolici, dell’Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi e dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici.
Il 22 giugno 1962 fu nominato “Cameriere segreto soprannumerario” di Giovanni XXIII. Il 6 ottobre dello stesso anno venne designato promotore della nuova parrocchia nella regione “Fornaci” di Pinerolo. Successivamente, il 1° febbraio 1964, fu nominato parroco della parrocchia Madonna di Fatima a Pinerolo. Nel 1969, nell’ottobre, si trasferì a Torino, dove assunse il ruolo di Rettore del Seminario Regionale Piemontese delle Vocazioni Adulte, rinunciando al suo incarico parrocchiale.
Don Giovanni Barra morì a Torino il 28 gennaio 1975. Il 31 gennaio, il suo funerale si tenne nella cattedrale di Torino e la sua salma fu sepolta a Riva di Pinerolo nella tomba di famiglia.
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