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Il 27 settembre la 34° Giornata Mondiale del Turismo

Il 27 settembre la 34° Giornata Mondiale del Turismo

 

24 settembre 2013

Il 27 si celebra la 34° Giornata Mondiale del Turismo. Il tema scelto per quest’anno è l’acqua, con le problematiche legate al suo uso e al suo abuso: l’acqua rimane una risorsa male distribuita e male sfruttata. Oggi ci misuriamo con un incremento significativo del processo di desertificazione, con il calo di disponibilità idrica anche a fronte della crescita della popolazione mondiale, con un aumento dei consumi nell’attività produttiva e con l’inquinamento che ne frena, quando non ne impedisce, l’utilizzo. Questo scenario, di per sé non gratificante, è aggravato dai processi di privatizzazione che vedono poche multinazionali trasformare l’acqua in affare, e dagli stili di vita individuali, spesso poco inclini a riconoscere l’importanza di fare un uso sobrio e consapevole dei beni della natura avendo a cuore il futuro del nostro pianeta. Papa Francesco, durante l’udienza generale del 5 giugno incentrata sul tema dell’ambiente ha ricordato: «Coltivare e custodire il creato è un’indicazione di Dio data non solo all’inizio della storia, ma a ciascuno di noi; è parte del suo progetto; vuol dire far crescere il mondo con responsabilità, trasformarlo perché sia un giardino, un luogo abitabile per tutti». L’acqua è un bene strategico «attorno al quale si gioca una delle partite decisive del prossimo futuro. Richiede un impegno comune, che sappia orientare le scelte e le politiche per l’acqua, concepita e riconosciuta come diritto umano, come bene dalla destinazione universale».
La Cei ha predisposto per questa giornata un sussidio per riflettere sulle ingiustizie nel consumo dell’acqua nelle località turistiche. Soprattutto nel 3° mondo il turismo è spesso caratterizzato da una spoliazione delle comunità locali dell’acceso e uso dell’acqua; dalla compromissione di vantaggi (lavoro, sviluppo, crescita) che il turismo offre per la mancata tutela e protezione dei diritti sull’acqua da garantire alle popolazioni residenti; dallo spreco e da un consumo sproporzionato alle necessità dell’acqua nelle strutture turistiche a discapito di un sufficiente accesso ad essa di chi ne ha più diritto (appunto le popolazioni).

Nella nostra Diocesi l’Ufficio per la pastorale del Turismo è rimasto “vacante” per diversi anni ma da alcuni mesi ha ripreso a funzionare grazie all’impegno della responsabile Silvia Richiardone. Tra i progetti in cantiere la valorizzazione dei beni culturali del territorio e la formazione di un gruppo di guide volontarie.
Per quest’anno non ci saranno particolari iniziative sul tema dell’acqua ma portando avanti, con serietà e continuità, i progetti in cantiere si eviterà almeno di “fare acqua” da tutte le parti!

Nicolò Mosca

turismo

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