9 giugno 2015

Una mamma spiega le ragioni etiche e scientifiche di un’alimentazione senza carne, uova e latticini

 

Secondo la definizione dell’American Dietetic Association (ADA) essere “vegan” significa decidere di non usare qualunque prodotto che alle origini provenga dallo sfruttamento degli animali. E non solo per il cibo ma anche per vestirsi. Quindi niente latticini, miele, pelli o pellicce.
Tuttavia non esiste un unico “veganesimo”: dipende dalla motivazione che muove a fare tale scelta. Per motivi etici, di salute o di sostenibilità per l’ambiente che ci circonda. Ci sono persone che si avvicinano a questo stile di vita e alimentazione per motivi di salute, perché può giovare per diverse patologie. Solitamente allergie o intolleranze a determinati elementi tipo il latte o le uova. La medicina ufficiale sta scoprendo che una dieta vegan è molto vantaggiosa per il benessere. Anche la ADA, che si occupa di stilare le linee guida per i nutrizionisti e i dietisti statunitensi, nel maggio 2015, la definisce «estremamente vantaggiosa per la salute».
E la scienza conferma l’importanza di una dieta a base vegetale, pur mettendo in evidenza anche alcuni aspetti critici cui bisogna fare attenzione Nel complesso, però, il giudizio ufficiale è positivo.
Può sorgere spontanea la domanda: da dove si traggono le proteine? Molti cibi vegetali hanno un apporto proteico soddisfacente. Tutti i legumi contengono proteine. Per un’alimentazione completa sono sufficienti cereali e legumi. In qualsiasi periodo della vita, dalla gravidanza alla vecchiaia, anche durante i periodi di intensa attività fisica, le proteine vegetali possono dare il giusto apporto proteico necessario.
Isabella Siciliano, biologa con un master in nutrizione, fin dall’età di 14 anni ha deciso di diventare vegetariana. Perché questa scelta?
Per motivi etici. Volevo, per quanto mi si era possibile, evitare la sofferenza agli animali allevati ormai in maniera intensiva. Con la nascita del mio primo figlio, Nicolò, ho optato per una scelta più radicale: diventare vegan. Ma, naturalmente, prima mi sono documentata perché nulla è più importante della salute del mio bambino!
Stai meglio da vegana?
Sì, la dieta a base vegetale mi fa stare meglio. Per giovare di tale dieta non occorre essere vegan al 100%. Non tutti i vegani sono uguali. Ognuno segue le sua dieta a seconda delle motivazioni che lo spingono e dal contesto.
Tutta la tua famiglia è vegan?
Sì, sono molto fortunata, perché anche mio marito condivide questa scelta. I miei figli, forse perché ho spiegato loro le motivazioni, sono anche loro vegan.
Anche a scuola?
Sarebbe un diritto, ma hanno preferito la dieta vegetariana: a loro piace assaggiare qualche formaggio. Per me va bene, perché non deve essere un’imposizione, ma una scelta. All’inizio ho chiesto alle insegnanti di riferirmi se i bambini avessero qualche disagio, ma non hanno avuto alcun problema. Anche mio marito, se per lavoro fuori casa mangia non vegan, non ne facciamo una tragedia!
A colazione niente latte?
Sì, latte di soia. Adesso si trova nei supermarket, anche se sono più cari perché non essendo cibo di sussistenza ha l’iva al 22% invece che al 4.
E mangiare fuori casa?
In pizzeria è molto comodo. È sufficiente una pizza senza formaggio. Una volta Nicolò ha preso la pizza con il prosciutto per assaggiarlo ma non gli è piaciuta e lo ha avanzato.
Quindi i tuoi figli hanno già assaggiato la carne?
Sì, certamente, viviamo nel mondo, vedono gli altri e sono curiosi. Dai nonni Nicolò ha mangiato perfino la carne cruda col limone ma anche questa non l’ha gradita.
I tuo figli sono vaccinati?
Sì, certo. In Italia, per legge, tutti i farmaci devono essere testati su animali. Nei vaccini c’è una parte di proteine dell’uovo. Ma la salute dei miei figli è il mio primo pensiero.
I pediatri come vedono la dieta vegan?
La mia pediatra, affidata dall’ASL, rispetta la mia scelta. Ma so che molti non lo fanno e per ogni patologia trovano la causa nel veganesimo. Attualmente nella Facoltà di Medicina, per un qualunque medico che non sia un dietologo o si occupi di malattie dismetaboliche, esiste un modulo di soli 4 crediti sull’alimentazione. A volte, secondo me, sono poco informati. Non tutti, ovviamente! Spesso fanno pressioni sulle mamme per farle sentire in colpa. Con questo non accuso la medicina ufficiale che attualmente fa miracoli.
È varia la dieta vegan?
Molta gente che inizia a mangiare vegan si stupisce della varietà. Solo ci vuole più tempo a cucinare perché non ci sono cibi pronti.
Tutti i tipi di frutta e verdura, pasta e pane sono compresi nella dieta vegana?
Sì tutti!
I vegani necessitano di integratori?
Chi lo è in modo assoluto necessita di un unico integratore di B12 tramite integratori o alimenti fortificati .
Niente calcio o ferro?
No, non sono necessari. La solita fettina che si mangia in caso di anemia è inutile. Durante la mie gravidanze non ho avuto nessun calo di ferro. Ho incontrato molte donne anemiche che mangiavano anche carne di cavallo ma rimanevano anemiche perché spesso è questione di assorbimento. Diventando vegan si migliora perché si elimina il principale antagonista del ferro che è l’eccesso di calcio; i latticini infatti ostacolano l’assorbimento di ferro. L’anemia non è una preoccupazione dei vegan.
Sono molti i vegani?
Sì, io ne conosco e li frequento. Sui social-network gli incontri sono molteplici. Una volta siamo andati ad un raduno e mio figlio è rimasto stupito di quante persone ci fossero e che tutto il cibo fosse vegano.
Perchè consiglieresti una dieta vegana?
Perchè no?

Cristina Menghini

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Isabella Siciliano e la sua famiglia hanno scelto una dieta vegana