Anche quest’anno, il 21 marzo è stata celebrata la Giornata della Memoria e dell’Impegno nel Ricordo delle Vittime Innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico e giunta alla sua XXII edizione.
La manifestazione nazionale quest’anno si è svolta a Locri, in terra di Calabria, la regione ove nasce la ‘ndrangheta, l’organizzazione criminale oggi più potente e pericolosa. In questo modo Libera ha voluto dimostrare vicinanza concreta a coloro che, in quella terra, operano contro mafie e corruzione, facce della stessa medaglia. Importante anche il tema-manifesto di questa edizione: «Luoghi di speranza e testimoni di bellezza». Ce l’ha insegnato Peppino Impastato: «Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, (…)». In una terra come la Calabria, dove l’abusivismo edilizio e la devastazione del paesaggio avviene spesso col fine di riciclare il “denaro sporco” della ‘ndrangheta, avere la forza di agire come “cittadini responsabili”, difendendo e tutelando il bene comune paesaggio significa davvero contrastare culturalmente e concretamente le mafie e la ‘ndrangheta. Ma l’insegnamento di Peppino Impastato vale per tutti i territori e tutte le comunità, anche al Nord.
Come avvenuto negli scorsi anni, anche il presidio Libera “Rita Atria” ha celebrato la Giornata a Pinerolo. E mai come quest’anno il tema “Luoghi di speranza e testimoni di bellezza” e le sue motivazioni paiono confortare il progetto culturale che il presidio ha cercato di costruire in questi sei anni di attività. A partire dal “fare memoria” (conoscere e comprendere i meccanismi che hanno permesso fatti e avvenimenti), a partire dalla verità scomoda scoperta da Rita Atria («la mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci»), per arrivare all’impegno negli atti della vita quotidiana della nostra comunità. Da qui il nostro impegno a difesa del territorio e del paesaggio di Pinerolo; l’attenzione che abbiamo rivolto all’ingiustizia sociale (le riflessioni a partire dal “pensiero mafioso”, le riflessioni sul “reddito di dignità”, le vecchie e nuove povertà); gli incontri con le ragazze ed i ragazzi nelle scuole pinerolesi.
Non si deve guardare a questa Giornata come a un momento di mera commemorazione: facciamo memoria delle vittime innocenti per l’insegnamento che deriva dalla loro vita, impegnandoci per far sì che si avvicini la realizzazione degli ideali, dei principi, per i quali hanno speso le loro vite: più giustizia e più dignità, a partire da coloro che sono i più deboli.
La Giornata della Memoria a Pinerolo ha avuto quest’anno due luoghi di svolgimento differenti, ciascuno importante per le differenti “fasce di età” di coloro che erano coinvolti: nella prima mattinata, insieme al procuratore Ciro Santoriello, abbiamo incontrato le classi terze della Scuola media “G. Puccini” per riflettere insieme ai più giovani sul tema del “pensiero mafioso” (ottenere quello che non ci meritiamo, seguendo “le scorciatoie”, la furbizia). Al termine della riflessione, gli studenti delle medie sono stati raggiunti da alcune classi elementari dell’Istituto comprensivo “Lauro” per vivere da protagonisti, tutti insieme, il momento della lettura dei nomi delle vittime innocenti. La lettura è avvenuta proprio dinanzi all’Albero di Falcone, piantato lo scorso maggio nel cortile della scuola “G. Puccini”.
Il secondo luogo della nostra Giornata è stato il teatro Incontro dove, proprio in questi giorni, è in scena lo spettacolo «Una storia disegnata nell’aria … per raccontare di Rita che sfidò la mafia con Paolo Borsellino». Lo spettacolo narra della vicenda e del significato della storia di Rita Atria, una delle figure di più alto valore nella lotta culturale contro le mafie. Alla fine dello spettacolo, il palcoscenico del teatro è divenuto il secondo “luogo” della nostra Giornata, protagonisti questa volta le ragazze e i ragazzi del Liceo Scientifico “M. Curie” .
Ed è stato proprio badando a quanto avveniva sul nostro territorio che ci è sembrato giusto porre all’attenzione dei giovani l’essenza del problema “mafioso”: l’ingiustizia!
Due vicende che riguardano la comunità di Pinerolo, a nostro parere, palesano l’ingiustizia dei tempi che viviamo e su cui abbiamo voluto richiamare l’attenzione e dare significato e fondamento alla nostra Giornata: il fallimento della fabbrica PMT e l’arrivo a Pinerolo di 17 ragazze profughe, ospitate nei locali offerti dalle suore Giuseppine. I lavoratori della PMT, le ragazze profughe: abbiamo definito le storie e le vite di queste donne e questi uomini come “i fantasmi di Pinerolo”.
Emblema di ingiustizia è la vicenda legata al lavoro che, quando è perduto, in Italia rischia di diventare “dramma”, dal momento che manca ancora uno strumento, quale il cosiddetto “reddito di dignità” che consenta a ciascuno di poter condurre una vita dignitosa, per se stesso e la propria famiglia, anche nell’eventualità di interruzione del lavoro. Interruzione o perdita del lavoro che, purtroppo, può trascinare in condizioni di difficoltà , addirittura diventare causa d povertà, che oggi significa anzitutto la negazione della una vita civile, sociale e culturale. Le cosiddette “nuove povertà” hanno questo aspetto crudele: “cancellano” gli individui dalla società rendendoli “fantasmi”. Rimarrà nella memoria dei pinerolesi l’immagine dei lavoratori della PMT che, nel primo giorno di protesta, davanti ai cancelli della fabbrica, hanno indossato un cappuccio bianco, recando il cartello “I fantasmi della PMT”.
Ingiustizia è il secolare sfruttamento a cui è sottoposto il continente africano e il cosiddetto “Terzo Mondo” da parte del ricco Occidente; ingiustizia acuita da classi politiche locali, spesso corrotte e colluse con coloro che da quelle terre ricchissime e dalle sue genti continuano a strappare ricchezze e guadagni indegni e immorali. Ingiustizia è quindi il dramma della violenza indotta e provocata dalle migrazioni a cui sono costrette intere popolazioni per sfuggire da guerre e miserie.
E allora «Tutti in piedi ad applaudire la speranza ed il lavoro».
Le ragazze profughe (erano presenti quattro di loro) e i rappresentanti della PMT ci hanno così offerto testimonianze toccanti e profonde che, ce lo auguriamo, possano servire a smuovere le coscienze ed a stimolare volontà di impegno per una crescita morale e culturale della nostra comunità. Pinerolo conosce e accoglie! Così abbiamo scritto facendo riferimento all’immagine simbolo di quel momento (la foto con le ragazze girate, per nascondere il volto per motivi di sicurezza e i rappresentanti della PMT che indossano il cappuccio bianco : “i fantasmi di Pinerolo” che vogliamo conoscere e accogliere!)
Infine, tutti insieme, a leggere i nomi delle Vittime Innocenti delle mafie.
Questa è stata per noi la Giornata della Memoria e dell’Impegno nel Ricordo delle Vittime Innocenti
Questo per noi è memoria. Questo per noi è impegno.
Arturo Francesco Incurato – Referente Presidio Libera Rita Atria

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