Skip to Main Content

Attualità  

Un Conclave sempre più internazionale

Un Conclave sempre più internazionale

Il 7 maggio 2025 è in programma il Conclave più internazionale di sempre: 135 cardinali elettori, l’80% creati da Papa Francesco.

Il Conclave più internazionale inizia, nella Cappella Sistina, mercoledì 7 maggio 2025 pomeriggio dopo l’«extra omnes, fuori tutti» intimato dal cerimoniere Diego Giovanni Ravelli: 135 cardinali elettori, sotto l’80° anno, restano chiusi («cum clavem») per eleggere il 267° Papa della Chiesa cattolica, fino alla fumata bianca e all’«Habemus Papam»: 33 porporati appartengono a 18 famiglie religiose. Alle «congregazioni generali» partecipano elettori e non.

  • 7 MARZO 2013 – Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, si alza – c’erano anche due subalpini, arcivescovi emeriti: Severino Poletto di Torino e Carlo Maria Martini di Milano – e parla 3 minuti e mezzo dei 5 stabiliti. Dice: «L’evangelizzazione è la ragion d’essere della Chiesa. Paolo VI parla di “dolce e confortante gioia di evangelizzare”. Implica zelo apostolico e “parresia” della Chiesa di uscire e andare verso le periferie, geografiche ed esistenziali, del peccato, del dolore, dell’ingiustizia, dell’assenza di fede, di ogni miseria. Se non lo fa diviene autoreferenziale e si ammala, crede di avere luce propria e smette di riflettere Cristo».
  • LE NORME – «Il prossimo Papa – conclude – aiuti la Chiesa a uscire da sé stessa, a essere madre feconda che vive della gioia dell’evangelizzazione». Le norme sono quelle della costituzione di Giovanni Paolo II «Universi Dominici gregis» (1988) aggiornate nel 2007 e nel 2013. Il Conclave inizia dopo i Novendiali (9 giorni di lutto) 15 giorni dopo la morte del Papa (21 aprile). I cardinali trovano alloggio a Casa Santa Marta. Mercoledì 7 mattina in San Pietro la «Messa pro eligendo Pontifice» presieduta dal decano Giovanni Battista Re: «La Chiesa invoca costantemente la grazia dello Spirito Santo, perché sia eletto un degno pastore del gregge di Cristo».
  • CAPPELLA SISTINA – I cardinali vi entrano cantando «Veni, creator Spiritus»: è allestita con i banchi per gli scrutini e la stufa per bruciare le schede. È necessaria una maggioranza qualificata di due terzi; 4 scrutini al giorno e, dopo il 33°, ballottaggio fra i due più votati, sempre con la maggioranza di due terzi. Entrano il cerimoniere e il segretario del Conclave. All’eletto si domanda: «Acceptasne electionem in Summum Pontificem? Accetti l’elezione a Sommo Pontefice?»; a risposta affermativa, «Quo nomine vis vocari? Come vuoi essere chiamato?». Si bruciano le schede in modo che esca la fumata bianca. Il Pontefice nella «Stanza delle lacrime» indossa i paramenti. Dopo l’ossequio dei cardinali e il «Te Deum» l’annuncio «Habemus Papam», l’apparizione e la «benedizione urbi et orbi».
  • NUMERI E GEOGRAFIA – È il Conclave più internazionale di sempre: 135 elettori (su 252) di cui l’80 per cento (108) nominato da Francesco, 22 da Benedetto XVI e 5 da Karol Wojtyla. Il continente più rappresentato è l’Europa con 53; seguito dalle Americhe con 37 (16 Nord, 4 Centro, 17 Sud); dall’Asia con 23; dall’Africa (18) e dall’Oceania (4). I Paesi più rappresentati sono Italia con 17 elettori (senza Becciu che rinuncia perché colpito dalla perdita dei «diritti connessi al cardinalato»); Stati Uniti (10); Francia e  Spagna 5 ciascuno; Polonia 4 e Portogallo 4; Germania 3 e Gran Bretagna 3. L’elettore più anziano è lo spagnolo Carlos Osoro Sierra (80 anni) e il più giovane l’ucraino Bychok Mykola con 45. Nel 2013 il card. Poletto entrò perché il Conclave iniziò il 12 marzo ed egli compì 80 anni il 18 marzo.
  • SUBALPINI – Entrano: Giorgio Marengo, missionario in Mongolia, prefetto apostolico di Ulan Bator (2020), cardinale 2022 e Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa (2022), cardinale (2024). Non entrano: Tarcisio Bertone (nato nel 1934) di Romano Canavese (Torino); Giovanni Lajolo (1935) novarese; Giuseppe Bertello (1942) di Foglizzo (Torino); Arrigo Miglio (1942) di San Giorgio Canavese (Torino); Domenico Calcagno (1943) di Parodi Ligure (Alessandria, diocesi di Genova); Giuseppe Versaldi (1943), vercellese.
  • ARCIVESCOVI DI TORINO – Nelle elezioni papali del XX-XXI secolo ci sono i cardinali arcivescovi taurinensi: Agostino Richelmy: Giuseppe Sarto-Pio X (1903), Giacomo della Chiesa-Benedetto XV (1914), Achille Ratti-Pio XI (1922). Maurilio Fossati: Eugenio Pacelli-Pio XII (1939); Angelo Giuseppe Roncalli-Giovanni XXIII (1958); Giovanni Battista Montini-Paolo VI (1963). Michele Pellegrino (emerito perché ritirato nel 1977): Albino Luciani-Giovanni Paolo I (1978); Karol Joseph Wojtyla-Giovanni Paolo II (1978). Severino Poletto: Joseph Ratzinger-Benedetto XVI (2005), Jorge Mario Bergoglio-Francesco (2013).

Pier Giuseppe Accornero

LASCIA UN COMMENTO  

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *