10 Febbraio 2015
Tragedia Lampedusa. Sant'Egidio: «Non si può morire di speranza»

Un duplice appello alle autorità italiane ed europee. A lanciarlo è la Comunità di Sant‘Egidio dopo l‘ennesima strage del mare nel canale di Sicilia: 29, finora, le vittime accertate.
Anzitutto «fermare le stragi ripristinando immediatamente Mare nostrum, che offriva la possibilità di operare soccorsi con navi militari capaci di navigare anche con il mare grosso e non con semplici pattugliatori», la prima richiesta contenuta in una nota diffusa oggi.
Sant‘Egidio chiede inoltre di «realizzare subito un sistema europeo per permettere ingressi regolari e controllati, per motivi umanitari, con un costo decisamente inferiore per i profughi (che arrivano a spendere migliaia di euro) e, soprattutto, viaggi che non comportano il rischio della vita».
«Non si può più morire di speranza», sostiene l‘associazione evidenziando i limiti dell’operazione Triton che impedisce di prestare soccorso oltre le 30 miglia dalla costa italiana: «Allontanando i soccorsi non si fermano le stragi: l‘effetto è solo quello di nasconderle agli occhi di tutti. Ora ci si accorge di quelle misere imbarcazioni solo quando giungono vicino alle nostre coste. Ma allora, come è avvenuto lunedì, è dolorosamente troppo tardi».
(AgenSir)
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