7 Novembre 2011
Tra fango e speranza
Alluvione in Liguria e Toscana. Tra i volontari anche i “nostri” AIB La terribile alluvione che ha colpito il Levante ligure e la provincia di Massa Carrara in Toscana ha suscitato un’altra ondata. Quelle dei volontari. Dalla Val Chisone e Germanasca sono scesi a Borghetto di Vara, unitamente ai gruppi del Piemonte, diversi volontari AIB (Anti Incendi Boschivi), anche in forza di una stretta e consolidata collaborazione tra la nostra Regione e la Liguria.
«Sabato 29 ottobre eravamo in nove e tredici la domenica – racconta Fabio Sanmartino, giovane volontario dell’AIB Val Germanasca – Ci siamo occupati principalmente delle abitazioni, lavorando per liberarle dal fango e dall’acqua che le ha invase. Con le lance abbiamo lavato i muri e con le pompe idrovore, forniteci dai vigili del fuoco, abbiamo portato fuori l’acqua dalle case».
L’impegno degli AIB nostrani si è prolungato fino al 1 novembre ma non è escluso che il loro intervento non sia ancora richiesto nei prossimi giorni. «È impressionante – prosegue Sanmartino – vedere volontari di tutte le età, provenienti da diverse parti d’Italia, lavorare gomito a gomito. Con noi c’era un tenente colonnello della marina in abiti borghesi che, insieme alla moglie, spalava fango. Poi sono arrivati dei ragazzi giovanissimi di Viareggio che, appena usciti da scuola, si sono precipitati qui. Gli stessi abitanti di Borghetto di Vara non stanno con le mani in mano. Sono tutti in strada a lavorare anche se non sanno ancora quale futuro li aspetti. Ci sono donne e ragazze che portano ai volontari viveri e caffè caldo. Gli alpini di Reggio Emilia, poi, hanno allestito una cucina da campo per garantire i pasti».
Lo spettacolo è comunque desolante e anche i volontari più esperti non nascondono l’emozione e il senso di smarrimento. «La prima mezz’ora ho davvero fatto fatica a lavorare – confessa Fabio – perché sentivo nell’aria il dolore di questa gente. Tuttavia, il calore con cui siamo stati accolti ci ha dato la forza di andare avanti». Il momento più emozionante? «Sabato il meglio delle forze è stato concentrato nella chiesa parrocchiale. Si è lavorato tanto e in fretta perché tutti volevano che il locale fosse agibile per la messa della domenica».
Patrizio Righero
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