17 Dicembre 2013
Il sindaco di Porte scrive a Letta: "C'è gente che non ce la fa più"
In seguito ai tre giorni di protesta e blocchi stradali, il sindaco di Porte Laura Zoggia, ha scritto una lettera al presidente del consiglio Enrico Letta.
«C’è bisogno di un segnale forte dal Governo – si legge nella lettera – perché non si può solo e sempre “spremere” pensionati, lavoratori e gente comune, per ridare fiducia a chi non ha più un tozzo di pane, a chi non arriva alla fine del mese e chi peggio ancora ha perso proprio tutto oltre all’impiego l’azienda perché fallita e ora non ha più nulla».
L’analisi è in generale sulla situazione del paese, ma strettamente correlata agli avvenimenti che hanno coinvolto il pinerolese: «Queste mie riflessioni nascono dopo aver incontrato un gruppo di protesta del “Comitato 9 Dicembre”, studenti che hanno i genitori senza un lavoro, esodati o in mobilità, giovani che hanno finito gli studi e non hanno prospettive di occupazione per il futuro, adulti e meno adulti che si sono uniti alla protesta dei “forconi” e, mi creda, non sono una “sparuta minoranza”. Ciò che mi ha colpita è che erano persone perbene, serie e con dei valori, ma che si sentono alla deriva ed inascoltati ed è plausibile che scendano in strada».
Persone che, in buona parte dei casi, si sono rivolte al comune di appartenenza senza che questi potesse fare nulla: «Come sindaco, alcune volte mi sento sola e impotente. Sola, per esempio, in questa protesta dove da parte dei nostri Enti Superiori non abbiamo avuto indicazioni. Impotente di fronte ai cittadini che vengono in comune a chiedere aiuto perché non arrivano alla fine del mese, non riescono più a pagare l’affitto e le bollette e vivono con le borse della Caritas. Per cui le chiedo di adoperarsi in tutti i modi per aiutare tutti i cittadini, in particolare i più fragili, a ritrovare la voglia e la speranza di proseguire la propria vita dignitosamente».
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