20 Giugno 2025
Sicurezza sul lavoro: sindacati e governo a colloquio

In un tavolo tecnico tra sindacati e Governo, il 18 giugno 2025, presenti INAIL, NIL, INL, illustrato un Decreto Legge sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Il 18 giugno 2025 si è tenuto a Roma il secondo incontro tra le OOSS e il Governo sul tema della sicurezza sul lavoro, presso la sala D’Antona in via Flavia n. 6. Erano presenti anche i responsabili di INAIL, INL e NIL, segno dell’importanza attribuita al tavolo tecnico istituito dal Governo. L’apertura del Governo nei confronti delle associazioni datoriali è stata accolta positivamente, facendo ben sperare in un confronto costruttivo tra le Parti Sociali.
Punti chiave della bozza del nuovo Decreto Legge:
- Tutela assicurativa estesa a studenti e insegnanti.
- Attività promozionali per accrescere le condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro.
- Supporto alle imprese per lo sviluppo dei Sistemi di Gestione per la Sicurezza sul Lavoro (SGLS) e l’adozione delle norme UNI.
- Estensione delle tutele assicurative ai conviventi di fatto.
- Norme specifiche per la gestione degli spazi confinati.
La formazione al centro del dibattito
La formazione è stata ancora una volta il tema cardine dell’incontro. Sia il Governo che le OOSS hanno presentato proposte in linea con l’Accordo Stato-Regioni del 24 maggio 2025. Un aspetto cruciale affrontato è stato il problema delle attestazioni non veritiere, per il quale si è suggerita l’introduzione del libretto formativo del cittadino come potenziale soluzione.
L’Associazione, richiamando l’Accordo del 24 maggio 2025, ha ribadito la necessità di valutare l’efficacia reale della formazione, andando oltre il semplice svolgimento dei corsi. L’obiettivo è che la formazione permetta ai lavoratori di ampliare le proprie conoscenze in tema di sicurezza, aumentando la consapevolezza dei rischi presenti durante l’attività lavorativa e negli spostamenti casa/lavoro e viceversa, ponendo la persona al centro della formazione.
Proposte e criticità sollevate dall’Associazione
L’intervento dell’Associazione si è articolato in diversi punti:
- No alla burocratizzazione del rischio: Si auspica un nuovo accordo normativo, anche corposo, che raggruppi le normative esistenti, ma che sia soprattutto applicabile e non un mero adempimento burocratico.
- Patente a Punti (PaC): Pur non essendo contrari all’estensione della PaC ad altre categorie di aziende, sono state evidenziate due criticità:
- L’impossibilità di aggiornare la PaC una volta richiesta (es. se un lavoratore autonomo assume dipendenti).
- L’attuale impossibilità di implementare i crediti per le aziende, anche se il Dott. Aniello dell’INL ha confermato una decisione del garante del 21 maggio 2025 che dovrebbe superare questo problema.
- Indirizzo chiaro alle Regioni per la formazione: È fondamentale dare alle Regioni un indirizzo univoco per la predisposizione della formazione, evitando che ognuna proceda autonomamente e garantendo il mutuo riconoscimento dei corsi tra le diverse Regioni (es. vedi delibera XII/4515 del 9-6-25 della Regione Lombardia).
- Tempistiche dei test obbligatori: Si è evidenziata la necessità impellente di definire tempistiche chiare e definite per l’effettuazione dei test obbligatori a fine corso. L’Associazione propone che il test sia somministrato durante l’orario previsto del corso, diventando così uno strumento utile alla formazione stessa, evitando problemi legati a tempi extra e relative retribuzioni o coperture assicurative in caso di infortunio fuori orario.
- Modalità di valutazione del rischio: Una corretta valutazione del rischio, documento centrale per il datore di lavoro, deve basarsi non solo sui codici ATECO ma anche sull’operato effettivo dei lavoratori, determinando il veritiero livello di rischio a cui sono esposti. Analogamente, la durata dei percorsi formativi per il preposto dovrebbe essere proporzionale al rischio specifico dell’ambiente di lavoro (es. un preposto in un bar non dovrebbe frequentare le stesse ore di un preposto in un’azienda più complessa). La valutazione dei rischi determina anche la necessità di effettuare la sorveglianza sanitaria.
- Mediante culturale: È indispensabile definire chiaramente il ruolo e le competenze di questa figura. Non si può pretendere che un mediatore culturale sia un mero traduttore con competenze specifiche in sicurezza, né si può delegare al formatore l’onere di verificare la comprensione della lingua da parte dei discenti.
- INAIL e risorse proprie: L’INAIL ha manifestato l’intenzione di mettere a disposizione risorse proprie per la formazione. L’Associazione ha ribadito la capacità del proprio fondo interprofessionale di erogare formazione di qualità, suggerendo che sarebbe più utile risolvere la questione del prelievo forzoso per lasciare più risorse ai fondi, che potrebbero così reimpiegarle direttamente per formazione di qualità.
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