12 Marzo 2015
Sentenza Tar su unioni civili "ribadisce l'illegittimità delle trascrizioni"

11 marzo 2015
Il Tar del Lazio, come noto, ha annullato il provvedimento con il quale il Prefetto di Roma, il 31 ottobre scorso, su indicazione del Ministero dell’Interno, aveva annullato le trascrizioni eseguite dal sindaco Marino sul registro dello stato civile del Comune di Roma.
«Tuttavia, il Tar – commenta l’avvocato pinerolese Mario Incardona – ha fatto rivivere le trascrizioni fatte dal Sindaco non perché le abbia ritenute conformi all’ordinamento giuridico, ma ha semplicemente stabilito che solo il Tribunale civile è competente ad annullare tali trascrizioni».
«Nel motivare la sentenza, il Tar ha anzi voluto precisare che il quadro normativo attuale in materia di stato civile non consente di celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso, né di trascrivere quelli celebrati all’estero».
«Non sono pochi coloro i quali attendono ed auspicano che il Parlamento approvi una legge che disciplini compiutamente la materia. Ma anche tale futura legge, già annunciata dal Premier come nuovo traguardo nell’affermazione dei diritti civili, non potrà violare i principi cardine espressi dalla nostra carta costituzionale, che, giova ricordarlo, all’art. 29 prevede espressamente che la “famiglia” è “società naturale fondata sul matrimonio”, quindi fra un uomo e una donna».
«Quindi – conclude Incardona – anche se il legislatore italiano riconoscerà le unioni civili fra persone dello stesso sesso, tali unioni, se da un lato rappresenteranno una conquista di civiltà per moltissime persone, dall’altro lato non potranno comunque in alcun modo essere qualificate “famiglie” nel senso attribuito a tale istituto giuridico dalla Costituzione, i cui precetti sono immutati, e la cui ispirazione valoriale è sempre attuale e meritevole di tutela».
A questo indirizzo è possibile consultare la sentenza integrale del Tar del Lazio.

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